È stato protagonista della seconda serata di Sanremo con una serie di gag esilaranti, battute divertenti e una comicità assai ricercata dall’alto indice di gradimento. Non solo. In uno dei siparietti più riusciti dello spettacolo, Nino Frassica ieri ha anche portato sotto i riflettori più luminosi del palco anche un’eccellenza barese. Si tratta di Davide Terenzio: violista di straripante bravura, già insegnante in alcuni licei musicali di Bari e provincia, oggi docente di viola al Luigi Russo di Monopoli e tra gli orchestrali dell’Ariston come già accaduto negli anni 2009, 2013, 2023 e 2024.
Terenzio è stato chiamato in causa da Frassica a metà puntata. Il comico si presenta sul palco con un pacco di quelli utilizzati durante la trasmissione Affari Tuoi. “Così aumentiamo gli ascolti”, esordisce rivolgendosi a Carlo Conti. Il conduttore ribatte dicendo che, per strizzare l’occhio allo share, non sono necessari i pacchi: “C’è anche chi lo fa con la tv del dolore…”. Detto, fatto. Frassica convoca così sul palco il barese Terenzio (presentandolo come un immaginario Gianni Lumachini) e inizia un monologo tutto da ridere che per un paio di minuti fa brillare gli occhi sia del pubblico del teatro sia di quello a casa.
“È un povero disgraziato, un plurivedovo”, dice presentandolo a Conti. E già in sala scatta un applauso tanto fragoroso quanto divertito. Terenzio sta al gioco e con la sua mimica facciale diventa parte integrante, importante e imprescindibile dello sketch comico. “Ora è un grande musicista, ma ha faticato per diventarlo – prosegue Frassica – perché suo padre non voleva. Sua padre è farmacista e voleva che facesse il farmacista…”. Le battute arrivano in rapida successione, sono imperdibili e mettono al centro una fantomatica stanza delle torture. Di seguito, il video pubblicato sul canale YouTube della Rai.