Monica Vitti torna al teatro Petruzzelli. Lo fa attraverso la locandina del Bif&st, il Bari internation film & tv festival la cui 16esima edizione è in corso in vari luoghi della città (fino al 29 marzo). L’epicentro è il Petruzzelli, per l’appunto, e il manifesto scelto dalla rassegna per il 2025 – un fotogramma di Alain Delon e Monica Vitti tratto dal film “L’Eclisse” di Michelangelo Antonioni del 1962 – ha il valore del cerchio che si chiude. Quella foto è uno scatto di Sergio Strizzi (1931-2004) che si può ammirare nella mostra allestita per l’occasione nel salone San Nicola della Camera di Commercio.
È anche un omaggio al mito Delon, scomparso nei mesi scorsi, e a Monica Vitti, una delle più grandi interpreti del cinema italiano. Il legame con la Puglia e con Bari è cosa nota, nella sua straordinaria carriera. Proprio Bari è al centro di “Polvere di stelle” di Alberto Sordi (1973), ma prima c’era stata “La ragazza con la pistola” di Mario Monicelli (1968), le cui scene iniziali sono girate in una arcaica Polignano a Mare che si trasforma nella Sicilia. Per lo stesso film, il set si spostò nell’agro di Santeramo in Colle tra “casedde”, casolari e antiche masserie per registrare le scene successive al rapimento per errore.
Il capoluogo pugliese, negli ultimi anni, ha dedicato a Monica Vitti vari appuntamenti culturali: al Bif&st del 2019 vi fu la proiezione, in anteprima mondiale, della versione restaurata di “Polvere di stelle”, 46 anni dopo l’uscita del film. E d’altronde fa parte della storia del cinema l’indimenticabile scena dell’inchino davanti al teatro Petruzzelli, definito da Alberto Sordi ’“il teatro più importante del mondo”. Nel 2021, al Museo civico la figura di Monica Vitti ha affiancato quella di altre grandi donne dell’arte e della cultura in un’affascinante mostra di street art. Un’icona poliedrica e indimenticabile, spesso definita la “mattatrice” della commedia italiana e non solo. A lei si attribuisce una frase: “Dicono che il mondo sia di chi si alzi presto. Non è vero, il mondo è di chi è felice di alzarsi”. Come non essere d’accordo.