L’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla) ritiene inaccettabile la riduzione da 900 a 600 euro che la Regione Puglia intende applicare all’assegno di cura mensile per i disabili gravissimi pugliesi, tra cui figurano circa 300 persone con SLA. L’assegno di cura – viene evidenziato in una nota – è uno strumento indispensabile per sostenere le famiglie in tutte le spese necessarie per l’assistenza domiciliare ai loro cari.
Per questo Aisla “si oppone nettamente alla riduzione dell’importo per i disabili gravissimi, anche alla luce dell’emergenza sanitaria in corso, legata al Covid-19, che ha determinato la drastica riduzione dei servizi ambulatoriali e domiciliari destinati anche per le persone con disabilità gravissime e un conseguente carico assistenziale pesantissimo che ricade sulle famiglie”.
Aisla dal 17 aprile, data dell’ultima convocazione del tavolo tecnico sulla disabilità, ha avanzato alla Regione le seguenti richieste, senza ottenere risposta: l’adozione tempestiva di un provvedimento che garantisca l’erogazione degli assegni di cura, mantenendo l’importo di 900 euro per tutti i disabili gravissimi e in dipendenza vitale; l’erogazione immediata ai disabili gravissimi in un’unica soluzione degli assegni di cura del primo semestre del 2020; garantire la possibilità ai malati con patologie le cui condizioni sono peggiorate sino a renderli disabili gravissimi, di accedere in deroga all’assegno di cura.
Considerato che l’ultima scadenza di bando risale a novembre 2018, negli ultimi 17 mesi a queste persone – sostiene l’associazione – non è stato riconosciuto alcun sostengo. “Non è accettabile farli attendere ulteriormente perché – conclude la nota – per molti di loro, nel contempo, è già sopraggiunta la morte lasciando le famiglie, già straziate dal dolore, in severe difficoltà economiche”.