Il Garante regionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Ludovico Abbaticchio, dopo aver ricevuto una segnalazione, ha scritto al presidente Michele Emiliano, all’assessore Salvatore Ruggeri, al direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro e al direttore dell’Asl Bari, Antonio Sanguedolce, per sollecitare un provvedimento per i minorenni rumeni che vivono nel campo rom di Santa Candida a Bari, tra Carbonara e Poggiofranco, lo stesso dove è morto sabato sera Ezachel, il bambino di 2 anni investito da un’auto guidata dal padre in retromarcia.
“Il campo – spiega Abbaticchio – è abitato in maniera continuativa da molti anni da persone che svolgono attività saltuarie e dai loro figli che frequentano le scuole pubbliche. Tutti privi di residenza. A queste persone è garantita per legge assistenza sanitaria a tempo determinato solamente se dotati di codice Eni, il codice può essere rilasciato esclusivamente dal medico del pronto soccorso o medico di struttura pubblica presso cui il soggetto si è recato per chiedere assistenza. Una volta fornito tale Codice Eni, si può procedere all’iscrizione anagrafica sanitaria. Non tutti i rom sono affetti da malattie croniche e diverse patologie non possono essere curate perché non ne hanno diritto”.
Ancora più grave – secondo il Garante – è “la situazione dei minorenni che ricevono assistenza pediatrica gratuita fino ai 6 anni. Non si comprendono le ragioni che determinano l’indicazione di questo limite di età”. Il Garante auspica sia possibile prevedere interventi.