“Noi non lasceremo soli i sindaci della Puglia, è legittima la loro irritazione sulle responsabilità nella gestione della movida, e cercheremo di trovare il giusto equilibrio con l’aiuto del governo e con gli stessi sindaci pugliesi”. Lo ha detto ai giornalisti il governatore della Puglia, Michele Emiliano, parlando del nuovo Dpcm a margine di una conferenza provinciale di Arpa Puglia.
“Molte di queste norme erano nell’aria – ha sottolineato Emiliano – e non credo che abbiano determinato nessuna particolare meraviglia. È evidente che noi dovremo valutare se, in base ai dati epidemiologici, serviranno misure ulteriori. Questo è il ruolo delle Regioni e dei Comuni”.
Per il cittadino, prosegue Emiliano “l’appello è di cercare di continuare a vivere normalmente le attività indispensabili: il lavoro, lo studio e la salute, evitando di tenere condotte scorrette e cercando di limitare tutte quelle attività che possono esporre ciascuno di noi a un rischio”.
Sulla gestione sanitaria dell’emergenza. “Dispiegare completamente, come stiamo facendo tutto il dispositivo Covid sul territorio, ha inevitabilmente un costo anche sulla salute ordinaria – ha detto Emiliano -. Sarò più chiaro: questa volta non chiuderemo i reparti ordinari, che continueranno a lavorare, ma il personale è sempre quello, purtroppo. Abbiamo chiesto ulteriori facilitazioni che invece non ci sono state, ancora assunzioni ma poi non ci sono più medici e infermieri da assumere in Italia”.
Emiliano, parlando a Taranto con i giornalisti, ha anche precisato di aver “chiesto al ministro Speranza di poter lanciare un piano di recupero dei medici e infermieri italiani in Europa, i quali però giustamente là guadagnano molto di più. Quindi – ha puntualizzato – bisogna trovare un punto di equilibrio facendo questo piano di rientro perché per gestire il raddoppio delle terapie intensive abbiamo bisogno non dico del doppio degli anestesisti, ma comunque di un numero superiori di anestesisti che nel frattempo non si trovano”.