“Anche noi abbiamo un cuore. Scusateci, non sapevamo della vostra patologia. Scusateci ancora”, firmato “i ladri”. È il biglietto lasciato sul sedile di un’auto speciale per disabili rubata nei giorni scorsi nel parcheggio dell’ospedale Di Venere di Carbonara e ritrovata ieri dai carabinieri a Valenzano. L’auto appartiene alla famiglia di Maria Elena Barile, donna barese affetta da sclerosi multipla: l’appello, lanciato dopo il furto anche sui social, è diventato virale. Ed evidentemente è arrivato fino ai ladri.
“Quell’auto rappresenta le sue ali, le sue gambe, il suo unico mezzo di libertà. Quando ce l’hanno rubata abbiamo voluto lanciare un appello perché è di primaria importanza per le esigenze di mia madre. E ai ladri che ce l’hanno restituita sono grata, ma resto amareggiata”. A parlare è Rita Damiani, figlia di Maria Elena, dopo il ritrovamento dell’auto. “I ladri l’hanno lasciata davanti al cancello di una villa – racconta la figlia – e il proprietario, quando se n’è accorto, ha chiamato i carabinieri che ci hanno avvertito”.
Sul sedile, il biglietto di scuse. “Abbiamo avuto reazioni diverse – spiega Rita -, mia sorella è rimasta molto colpita, io grata ma comunque amareggiata. Perché la macchina è così particolare, per le attrezzature per disabili, e ormai così nota sui social, dopo il nostro appello, che non avrebbero potuto farci niente”. L’auto è stata trovata in buone condizioni, con gli unici danni al cilindretto che i ladri hanno forzato per metterla in modo e portarla via dopo il furto.