Didattica a distanza per le scuole superiori e in presenza, invece, per elementari e medie con possibilità, però, per i genitori di chiedere la DID: la Regione Puglia è pronta ad emanare una nuova ordinanza sulle scuole e, secondo i sindacati che hanno partecipato ieri sera ad un incontro con gli assessori Sebastiano Leo (istruzione), Pier Luigi Lopalco (Sanità) e Anna Maurodinoia (Trasporti), il governatore Michele Emiliano dovrebbe mantenere lo stesso impianto dell’ordinanza attuale che scade sabato. Quindi, le lezioni in presenza per le scuole superiori dovrebbero essere posticipate di un’altra settimana, con il ritorno tra i banchi dal primo febbraio. L’ordinanza dovrebbe essere firmata oggi.
“Per quanto riguarda il secondo grado – dicono i sindacati Cgil, Cisl, Gilda, Snals e Anief – alla Regione abbiamo dato la disponibilità a posticipare il ritorno alla didattica in presenza di una settimana purché si elimini l’opzione della didattica a domanda individuale. L’assessore” Lopalco “si è detto disponibile ad accogliere la nostra richiesta di posticipare il rientro a scuola, mantenendo l’attuale assetto, fino alla realizzazione del piano sanitario per la scuola che sarà portato in delibera nei prossimi giorni per trovare realizzazione presumibilmente a partire dal prossimo primo febbraio”. Il rientro a scuola per le scuole superiori, quindi, dovrebbe avvenire dal primo febbraio ma al 50 o 75%.
“Non è più accettabile – commentano i sindacati – la scelta della Regione di lasciare alle famiglie la facoltà di optare tra frequenza in presenza o frequenza da casa e abbiamo chiesto con decisione che la prossima ordinanza non contempli questa possibilità”. I sindacati hanno annunciato anche una mobilitazione nel caso le loro richieste non dovessero essere soddisfatte. La nuova ordinanza dovrebbe avere durata di una settimana.
In questo contesto, i presidi pugliesi si oppongono all’ipotesi di estendere anche alle scuole superiori la possibilità di scelta sulla frequenza in presenza. Chiedono il rientro a scuola degli studenti del secondo ciclo dal primo febbraio, in coincidenza con l’entrata in funzione del piano operativo regionale che istituisce la figura dell’operatore sanitario scolastico e con l’inizio del secondo quadrimestre scolastico, “avendo alle spalle tutte le valutazioni del primo, che si stanno completando in questi giorni e che risulterebbero quindi effettuate, per tutti i ragazzi, nelle stesse condizioni: a distanza”. È quanto rileva l’Associazione nazionale presidi-Anp della Puglia dopo la riunione di ieri sera.
“È stato annunciato il rientro degli studenti delle superiori al 50% ed in turno unico. Una buona notizia – dice Roberto Romito, presidente dell’Anp della Puglia – poiché la mancata presenza a scuola di questi ragazzi è da tutti giudicata come un danno ormai non più sopportabile, quasi irreversibile, per la loro formazione. Ma la doccia fredda – continua Romito – è arrivata quando ci è stato prospettato l’inserimento, anche per le superiori, della scelta da parte delle famiglie se frequentare o meno. Abbiamo già più volte motivato la nostra ferma contrarietà a questa disposizione, che è in vigore già da mesi per gli alunni di elementari e medie. Lo abbiamo ribadito con fermezza, proponendo invece di eliminare per tutti gli ordini di scuola la libertà di scelta rispetto alla frequenza scolastica”.