Pazienti fragili che rischiano di dover pagare di tasca propria le analisi effettuate nei centri privati accreditati con il servizio sanitario regionale: molti laboratori hanno già esaurito il budget a disposizione e la mancanza di fondi rischia di ripercuotersi sulle tasche degli utenti che pur godono di esenzioni.
Un fenomeno che in parte dipende dalla crescita di richieste che arrivano nei centri. I limiti dei budget da rispettare hanno cadenza mensile, l’unico modo per garantire la prestazione è fissarla nel mese successivo, ma così si allungano i tempi di attesa che in alcuni casi vanno dai 30 ai 40 giorni, incompatibili con le analisi a carattere d’urgenza come quelle dei malati oncologici o per gravidanze a rischio che devono rispettare delle cadenze regolari. Da qui la richiesta di potere garantire, per queste categoria di persone, prestazioni extra budget.