Dalla ripartizione urbanistica ci consigliano di presentare un esposto via PEC alla polizia edilizia. Peccato che la segnalazione sia stata inoltrata più di un mese fa. Sono i tempi della burocrazia barese: se un cittadino ritiene – questo il caso specifico – di essere stato danneggiato da una costruzione presumibilmente abusiva, farà prima a mettersi l’anima in pace, perché l’impresa più ardua sarà in effetti ottenere risposte dall’amministrazione.
Il caso specifico: siamo al confine tra due proprietà private, nella fascia compresa tra via Tenente Ruffo, nella zona Pip di Santa Caterina, e via Bitritto, a due passi dalla tangenziale. A separare le due aree i binari delle Fal che – come evidenziano le immagini – diventano naturale limite di espansione, vista anche la presenza della fascia di rispetto ferroviaria dovuta in questi casi, e la cui ratio risiede nell’esigenza di tutelare la sicurezza dell’esercizio ferroviario, appunto.
Un mese fa, però, la sorpresa: un improvviso ampliamento dell’azienda con sede in via Tenente Ruffo ha completamente occupato la famosa fascia, con un riempimento del suolo a occhio nudo pericoloso e poco efficace e che si presta a sversamenti di pietre e calcinacci sul suolo attiguo.
Da qui le domande oggetto di segnalazione: il capannone di recente costruzione è legittimamente autorizzato? Si è proceduto con una deroga alla preclusa edificazione nelle zone di rispetto ferroviario? E se sì, con quale motivazione? Il vincolo di rispetto ferroviario, lo ricordiamo, è sempre stato considerato come vincolo di inedificabilità assoluta. Ci auguriamo di ottenere risposte.