Largo Giannella sul lungomare, il tratto di via Nicolai all’altezza della ex Manifattura Tabacchi, viale Papa Giovanni XXIII nelle vicinanze carcere e via Crisanzio nei pressi del Redentore. Sono queste le zone maggiormente attenzionate dalle forze dell’ordine di Bari circa il fenomeno dei fuochi d’artificio notturni.
Puntuali come un orologio svizzero, illuminano il cielo ogni sera a mezzanotte in punto: sono tanti, oramai, i baresi così abituati alle esplosioni in piena notte da non farci neanche più caso. E se il fenomeno, frequente anche nelle zone di piazza Europa al San Paolo o nelle viuzze più isolate di Torre a Mare, in passato si è ritenuto collegato a eventi specifici legati ai clan criminali – matrimoni, compleanni o scarcerazioni – ecco che oggi pare possa essere codificato come un vero e proprio metodo per scambiare informazioni. Tra le ipotesi delle forze dell’ordine, dunque, quella di una “comunicazione a zona”: ogni luogo di accensione dei botti illegali sarebbe infatti associato al particolare esito di operazioni criminali.
Già in passato il sindaco Antonio Decaro, postando diversi video sui social, aveva messo in guardia i cittadini sul fenomeno, oggetto più volte di comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica riuniti in Prefettura. Proseguono intanto, grazie anche all’utilizzo delle telecamere di videosorveglianza, le attività di monitoraggio delle forze dell’ordine: sono diverse ad oggi le denunce partite, ma cogliere in flagranza i responsabili delle esplosioni – confermano – non affatto è facile.