Quattrocento caratterizzazioni nell’ultima settimana. Il 100% riferibile alla variante Delta, con sei sottovarianti ma ancora nessun caso della AY.4.2, considerata potenzialmente più pericolosa dei ceppi circolati fino a questo momento.
All’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per la Puglia e la Basilicata prosegue l’attività di monitoraggio e sequenziamento dei campioni raccolti in regione sulle persone positive al Covid 19. Il timore per le nuove variazioni c’è sempre ma finora i dati non destano preoccupazioni. In Puglia, come nel resto d’Italia, i numeri della pandemia restano incoraggianti, con le curve in calo, o quanto meno stabili, sulla maggior parte degli indicatori, con qualche piccola risalita registrata solo per alcune regioni.
La crescita invece dei casi all’estero è più probabilmente ascrivibile all’allentamento delle misure di prevenzione in concomitanza con percentuali più basse di immunizzazione da vaccino. La rilevazione di alcuni casi in Italia deve dunque portare ad avere cautela senza però scatenare allarmi, spiega il responsabile del laboratorio di genetica dell’Istituto Zooprofilattico Antonio Parisi.
Un altro elemento interessante riguarda il raffronto dei dati sulla diffusione delle varianti tra popolazione vaccinata e non. Nessun elemento induce a pensare che le varianti finora circolate, compresa la Delta, siano state in grado di bucare più facilmente la protezione dei vaccini.