Un candidato unico ma non unitario. L’ultima tornata delle amministrative che porta con sé ancora gli strascichi delle regionali. Il Partito Democratico pugliese apre la fase congressuale per il rinnovo della segreteria. Marco Lacarra sarà confermato alla guida del primo partito del centrosinistra, nonostante gli ultimi mesi siano stati caratterizzati da divisioni silenziose e qualche mal di pancia da parte di alcune mini correnti.
“La differenza di opinioni è necessaria ma deve essere esplicitata, non può essere sotterranea” ha spiegato lo stesso Lacarra. Non può parlarsi del resto di spaccatura, a maggior ragione dopo una tornata elettorale che ha visto il PD confermare una buona tendenza nei comuni in cui il centrosinistra ha corso unito. I problemi, semmai, sono sorti in tutti quei territori dove si sono scelti candidati diversi che rispondevano a uno o a un altro gruppo del partito.
Nel frattempo, infatti, Emiliano, sta provando a far compattare la lunga lista di civiche da cui ha raccolto l’appoggio in questi anni, e pur restando fuori dal PD sta lavorando a un progressivo riavvicinamento alla segreteria nazionale, mentre dall’altro lato Decaro, forte della presidenza Anci, sta stringendo rapporti sempre più forti con i sindaci.
Ecco allora perché in Puglia Lacarra viene considerato ancora il migliore equilibratore, avendo raccolto ben 4mila firme per la sua candidatura, 2500 più del limite massimo, anche da chi apparentemente avrebbe potuto proporre un cambio di passo nella segreteria.