Il nome del progetto è ‘This Climate Does Not Exist’ e permette a chiunque di inserire un luogo – anche un indirizzo, semmai quello della propria abitazione – per ‘concretizzare’ l’impatto della crisi climatica planetaria. Pino Bruno, giornalista barese, ha veicolato attraverso i social le immagini di alcuni luoghi particolarmente significativi di Bari: il teatro Petruzzelli e piazza Umberto, il lungomare e piazza Moro. E la simulazione sui possibili effetti futuri dei cambiamenti climatici mette davvero i brividi.
“Le immagini sono state create utilizzando le cosiddette reti generative avversarie (Generative Adversarial Networks, GAN) – spiega Bruno nel post – algoritmi di apprendimento automatico che raccolgono ed elaborano big data, cioè enormi quantità di informazioni, in continuo aggiornamento, provenienti da molteplici banche dati meteorologiche e climatiche. Insomma, le cose di cui si parla in questi giorni a Glasgow, ma che ci sembrano distanti anni luce”.
L’impatto visivo è molto forte. Al Petruzzelli l’acqua arriva quasi ai cartelloni in cui è possibile documentarsi sugli eventi in programma a teatro. Non va meglio in altre zone della città, dove lo scenario resta da film dell’orrore. La simulazione è stata resa possibile grazie al lavoro di un folto gruppo di ricercatori del Mila (Quebec’s Artificial Intelligence ecosystem) di Montreal, coordinati dal professor Yoshua Bengio.