Il Piano Regolatore Generale del Comune le vede destinate a ‘Verde di Quartiere’, ma ormai da tempo sono state indicate come sede della Cittadella della Giustizia. A Bari si accende la polemica sulle ex caserme Milano e Capozzi, con associazioni e comitati per la Salvaguardia dell’Ambiente e la Tutela dei Territori che domani mattina, alle ore 10, hanno chiamato a raccolta stampa e cittadini per una visita guidata all’interno delle due strutture: un urgente appello a tutte le autorità competenti – dicono – perché siano rispettate le regole democratiche e perché ci si schieri, senza tentennamenti, dalla parte della legalità e della giustizia.
L’obiettivo del comitato è quello di realizzare finalmente un grande parco pubblico, nella zona in questione, a ristoro di tutta la comunità cittadina. La questione è tecnica, oltre che ideologica. La sistemazione dell’area delle due caserme, estesa per oltre 140mila metri quadri, interamente destinata dal vigente PRG a ‘Verde di Quartiere’ per assicurare le quantità minime inderogabili di verde per abitante, è rimasta – spiegano – colpevolmente inattuata dall’amministrazione comunale di Bari da oltre 45 anni.
Da due lustri, dicono le associazioni, le due caserme sono dismesse e rese disponibili dai militari, ma il Comune di Bari sulla questione è rimasto totalmente inattivo. Qualora si realizzasse la Cittadella della Giustizia sulle aree delle due ex caserme Milano e Capozzi – continuano ancora dal comitato- si costringerebbero i cittadini del quartiere Carrassi ad accontentarsi di una quantità di verde di appena 4 metri quadri per abitante, e cioè pari a meno della metà della “quantità minima inderogabile” prescritta dalla legge. Da qui la proposta alternativa a quella che le associazioni definiscono “la distruzione immotivata del verde”. Chiedono di realizzare un unico grande parco verde di circa 250 ettari: sarebbe il parco urbano più grande e denso di alberi della città. E forse della regione.