Prima l’incendio, lo sgombero e le inevitabili tensioni. Perfino un provvedimento di interdizione dell’immobile. Poi l’intervento solidale di tanti residenti della zona, il sopralluogo del sindaco Decaro e dell’assessora Bottalico e il rientro dei migranti nell’edificio. Era il 22 dicembre del 2020, praticamente un anno fa, e la comunità che da una dozzina d’anni vive all’interno dell’ex liceo Socrate in via Fanelli, in piena pandemia, rischiò di ritrovarsi improvvisamente in mezzo alla strada. Circa 60 persone, ben integrate nel tessuto sociale della città, e poche parole che ancora riecheggiano nella testa di chi c’era: “Questa è casa nostra. Adesso dove andiamo? Fateci entrare”.
Nella testa di chi c’era, appunto. Tra questi cittadini e associazioni che, interfacciandosi con le forze dell’ordine e chiedendo a gran voce l’intervento dell’amministrazione comunale, contribuirono a impedire lo sgombero. Un’azione portata avanti a muso duro, con grandi momenti di tensione, ma senza mai superare il limite del buonsenso. Nelle scorse ore, però, sarebbe arrivato un salatissimo conto da pagare. Decreti penali di condanna, in tutto 30, con sanzioni pecuniarie pari a circa 150mila euro. Poco meno di 5mila euro di multa per quasi tutti, oltre 7mila per alcuni. A darne notizia, sui social, è la federazione di Bari di Rifondazione Comunista.
“Lo scorso anno, il periodo natalizio si è chiuso diversamente da come eravamo abituati a viverlo – si legge in un post che porta la firma di Francesco Loconte, segretario del circolo Karl Marx-. Non solo per l’incombere di nuove misure restrittive a causa della pandemia, ma anche perché, a ridosso del Natale, c’è stato il tentativo di sgomberare una realtà unica sul territorio, come l’ex Socrate. Un’esperienza più che riuscita di auto-recupero e auto-gestione di uno spazio altrimenti destinato al degrado o, chissà, a far posto all’ennesimo casermone-dormitorio di cemento. Un piccolo incendio era stato utilizzato come pretesto per accorrere un dispiego massiccio di forze dell’ordine, amministratori e media”.
“Fortunatamente – prosegue il post – più numerosi sono stati le compagne e i compagni che sono accorsi per portare la propria solidarietà a donne e uomini che rischiavano di passare delle festività, già di per sé molto strane, anche prive di un tetto. Oggi, a quasi un anno di distanza, a discapito delle false promesse delle istituzioni, i compagni e le compagne intervenuti a difendere quel presidio di solidarietà e democrazia si sono visti colpiti da 30 provvedimenti penali e un totale di circa 150mila euro di sanzioni. Una risposta indegna e vergognosa – concludono da Rifondazione Comunista – che richiede non soltanto la solidarietà della nostra comunità politica, ma un impegno concreto e immediato, a cui invitiamo tutte e tutti, perché quella dell’ex Socrate è una storia che riguarda l’intera città e che chiama alla responsabilità collettiva”.