Molfetta custodisce un’antica tradizione legata ai riti della Settimana Santa, che portano in Puglia ogni anno centinaia di fedeli e semplici turisti da ogni parte d’Italia. E la notizia confermata nelle scorse ore era attesa da due anni, dall’inizio della pandemia: nonostante la fine dell’emergenza sanitaria legata al Covid si protrarrà sino al prossimo 31 marzo, su autorizzazione di S.E. Mons. Domenico Cornacchia, vescovo della Diocesi che comprende anche Ruvo di Puglia, Giovinazzo e Terlizzi, a Molfetta ci sarà la prima importante processione del 2022.
L’annuncio è arrivato direttamente dai profili social dell’Arciconfaternita della Morte dal Sacco Nero, la più numerosa del Nord Barese che si occupa dell’organizzazione di questo primo momento a metà strada tra liturgia e pietà popolare: “Mercoledì 2 marzo p.v. – si legge sui profili social del pio sodalizio -, alle ore 00:00, la Croce con ai suoi lati i fanali si affaccerà sul sagrato della Chiesa del Purgatorio”. Un rito antichissimo, che si tiene alla mezzanotte del mercoledì delle Ceneri e che segna il passaggio dal periodo carnevalesco alla Quaresima.
“Con i 33 rintocchi delle campane della Cattedrale – spiegano dall’Arciconfraternita molfettese – avrà dunque inizio un periodo molto intenso e ricco di momenti assai carichi di fede e spiritualità. Quest’anno, come non mai, ci vedrà uniti fraternamente in un percorso di preghiera: il nostro mondo, ancora sofferente per la crisi sanitaria in atto, in questi giorni sta subendo una nuova drammatica emergenza. La crisi bellica ci vede tutti costernati e preoccupati per i tanti innocenti colpiti: a loro va il nostro pensiero e la nostra preghiera”. L’augurio del Priore Onofrio Sgherza è quindi andato ai giovani che si affacciano ad una realtà, quella confraternale, che porta con sé un grande carico di tradizione e spiritualità.
La processione della Croce prenderà dunque il via a mezzanotte e si dipanerà dapprima per le vie del centro storico di Molfetta e poi negli altri quartieri. Ad accompagnare il silenzioso corteo di fedeli, molti provenienti anche dai centri viciniori, sarà la bassa banda locale, erede di un’antica e prestigiosa tradizione musicale cittadina, che eseguirà dopo i rintocchi delle campane il “Titè”, il richiamo con la tromba a significare l’inizio del periodo di penitenza.
Cuore della nottata sarà la suggestiva uscita dalla Chiesa del Purgatorio con le luci della pubblica illuminazione spente, quando i confratelli intoneranno il toccante “Vexilla Regis”, un inno liturgico latino di Venanzio Fortunato (530-609 d.C.) che esalta il mistero della Croce di Cristo.
Nei comuni del Nord Barese, Ruvo e Molfetta su tutti, c’è fermento, perché le aperture del Governo potrebbero significare finalmente un periodo di Passione denso di appuntamenti. In tanti torneranno nella notte del 2 marzo a Molfetta per riannodare i fili con la propria fede. Quella della Croce fu infatti l’ultima processione in Puglia prima della pandemia ed i fedeli vedono in questa coincidenza un segno di piena rinascita.