“Siamo al Pronto Soccorso da 6 giorni, la situazione non è più tollerabile”. Inizia così una denuncia raccolta nella mattinata di oggi da Telebari. Nel tardo pomeriggio di mercoledì della scorsa settimana un’anziana arriva al Policlinico di Bari: ha 84 anni, un’invalidità dovuta all’Alzheimer certificata anche dalla legge 104 e un importante versamento pleurico. Ma per lei non si trova posto in alcun reparto dell’ospedale.
“L’assistenza medica che le stanno dando non è in discussione – specifica subito il genero – sappiamo che c’è e ringraziamo i medici per quello che stanno facendo, ma non è possibile che una persona anziana e malata venga lasciata al Pronto Soccorso per una settimana. In più, da quando siamo arrivati, a mia moglie è stata data la possibilità di vederla solo due volte. La seconda stamattina, quando la situazione di sua madre si è aggravata e abbiamo minacciato denuncia”.
L’anziana, come detto, ha l’Alzheimer in stadio molto avanzato e una lunga serie di patologie. Non sta bene da giorni e nella mattinata di mercoledì 2 marzo la famiglia ordina da un centro privato una radiografia del torace. Dall’esame strumentale emerge la presenza di un versamento pleurico e la necessità di un’ospedalizzazione. Accompagnata da figlia e genero arriva al Pronto Soccorso del Policlinico, il tampone per il Covid è negativo e viene presa in carico con la procedura standard.
Passano le ore e passano i giorni, ma l’anziana dal Pronto Soccorso non si muove. E la figlia non può nemmeno vederla. “L’hanno fatta entrare in visita solo nel weekend, dopo tre giorni, e solo perché abbiamo forzato la mano – spiega ancora il genero -. Per il resto solo informazioni al telefono, dopo mille chiamate e aggiornamenti su una situazione sempre più critica: così abbiamo saputo che le è stata diagnosticata una polmonite bilaterale. Dalla shock room (la sala rossa) l’hanno spostata in zona grigia, ma sempre lì al Pronto Soccorso. Ci dicono che ogni mattina parte la ricerca di un posto in reparto, ma non c’è niente da fare. Niente in Pneumologia, niente in Medicina generale, niente in Geriatrica. Possibile? È tutto assurdo”.
Stanotte l’anziana è entrata in ventilazione forzata. Notizia che la sua famiglia ha appreso, anche in questo caso, telefonicamente. “Abbiamo chiamato noi, come sempre in questi giorni, altrimenti non lo avremmo saputo – specifica il genero -. Quando mia moglie lo ha appreso ha chiesto di vederla, ma si sono rifiutati. E allora abbiamo iniziato a gridare. Dopo le minacce di denuncia l’hanno fatta entrare, ma la situazione non si sblocca. Non si trova un posto. Abbiamo anche chiesto di trovarne uno in un altro ospedale, di spostarla altrove, ma niente da fare. È prigioniera nel Pronto Soccorso e probabilmente qui morirà. Mentre noi passiamo le nostre giornate qui fuori”. Dopo un confronto con la direzione sanitaria, oggi alla figlia della donna è stato concesso il permesso di visita, anche giornaliero.
“La signora non è ‘parcheggiata’ al Pronto Soccorso – replicano dall’ospedale – è ricoverata nel cosiddetto reparto Musi: il reparto di medicina d’urgenza subintensiva gestito dal personale del Pronto Soccorso, dove è garantita assistenza sanitaria di ogni tipo e dove la paziente viene monitorata come in qualsiasi altro reparto del Policlinico. Forse anche di più. In questo reparto i pazienti stazionano anche più giorni, non è un’anomalia. Poi, a seconda delle necessità, vengono spostati. Il Musi – sottolineano nuovamente dall’ospedale in chiusura – è un reparto come gli altri”.