“Siamo in una giungla, purtroppo. I clienti, ormai quotidianamente, ricevono telefonate da aziende che si spacciano per ‘società italiana gas’ o ‘società italiana energia elettrica’. Dall’altra parte della cornetta, quindi, vengono fornite informazioni errate. Al cliente, ad esempio, viene detto: la sua tariffa non è più adeguata alla norma. C’è perfino chi si spaccia per dipendente dell’azienda che con il cittadino di turno ha un contratto in essere e dice: non possiamo più mantenere la tariffa corrente, deve cambiarla. La vittima, ignara, ci casca e viene quasi costretta a effettuare il passaggio”. A spiegare il meccanismo truffaldino, purtroppo ormai sempre più in voga, è Maurizio Vernice, responsabile area commerciale e marketing di Amgas.
Riconoscere una telefonata ‘strana’ spesso non è facile, ma da Amgas arriva un consiglio che potrebbe evitare brutte soprese. “Per scongiurare ogni azione illecita – suggerisce Vernice -, qualunque sia la società che ci contatta al telefono, basta interrompere l’interlocutore e fargli una richiesta: la proposta commerciale via mail. ‘Mi scriva tutto e valuterò’. Le aziende serie non hanno problemi a farlo, anzi. Chi invece lavora in maniera disonesta non lo farà. Troppo tempo da perdere”.
Tante sono le persone che, una volta cadute nel tranello, si rivolgono alla società barese leader nel settore della fornitura di gas e luce in cerca d’aiuto. Riconoscere il raggiro è sicuramente utile a risolvere il problema sul nascere, ma anche dopo nulla è perduto. “Il codice di condotta commerciale prevede un diritto di ripensamento – spiega Vernice -. Se siamo nei 14 giorni di calendario dal giorno della sottoscrizione del contratto, dall’accettazione ottenuta evidentemente in maniera subdola da parte della società subentrante, il cliente può recedere attraverso una raccomandata e le cose tornano allo status precedente”. Purtroppo, però, ottenere il domicilio della società subentrante in maniera tale da poter inviare questa comunicazione non è affatto semplice. E spesso il tempo necessario a ottenere le informazioni è superiore alle due settimane.
Nel caso in cui dovessero essere trascorsi i 14 giorni, quindi, i tempi diventano più lunghi, ma anche in questo caso la soluzione non manca. “Passato quel lasso di tempo il diritto al ripensamento decade e siamo costretti ad attendere il primo movimento della società subentrante, la cui identità il più delle volte è sconosciuta sia a noi sia al cliente – conferma Vernice -. Da quel momento in poi, aspettiamo due o tre e mesi, e rifacciamo il passaggio in Amgas”. In questo senso l’azienda, da qualche giorno, attraverso una società di teleselling, sta contattano i clienti persi cercando di ‘riportarli a casa’. Il cliente che ha fiutato la truffa subita o che nutre comunque qualche dubbio circa una telefonata ricevuta può inoltre contattare Amgas attraverso un numero dedicato: 080.9750131.
A fornire utili consigli per prevenire la truffa telefonica è anche l’avvocato Daniela Marzano. “Prudenza vuole di non rilasciare mai, né telefonicamente né tramite mail o sms, i propri dati anagrafici. Così come i propri codici POD e PDR, che sono quelli identificativi delle forniture di energia elettrica e gas. Codici che si seguono in ogni nuovo contratto che andiamo a stipulare. In ogni caso – conclude l’avvocato – è buona norma, quando si ricevono telefonate da call center, non rispondere mai con affermazioni, parole del genere: sì o confermo. Perché molto spesso la telefonata viene poi ricostruita in maniera artata per simulare una vera e propria stipula di un contratto di fornitura”.