Sono undici i comuni della Città metropolitana di Bari in cui gli elettori saranno chiamati alle urne, molto probabilmente a metà giugno, per eleggere il primo cittadino e i membri della nuova assise comunale. Si tratta di Alberobello, Bitonto, Cassano delle Murge, Castellana Grotte, Giovinazzo, Gravina in Puglia, Molfetta, Polignano a Mare, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle e Terlizzi.
Il più popoloso è senza dubbio Molfetta, con i suoi 60mila abitanti, che vedrà in campo nuovamente Tommaso Minervini, eletto nel 2017 con una serie di liste civiche, a cui era agganciato il Partito Democratico. Le strade di Minervini e di parte della maggioranza si sono divise più volte ed attualmente il primo cittadino dovrebbe ricandidarsi con civiche. Il PD, con i 5 Stelle e “Con”, la lista che fa riferimento a Michele Emiliano, hanno ufficializzato invece la candidatura di Pasquale Drago, 70enne ex magistrato, attualmente in pensione. Per il centrodestra dovrebbe correre alla carica l’ex assessore Pietro Mastropasqua, ma si attendono conferme. Non si escludono nuove candidature nelle prossime settimane, con un occhio particolare a ciò che farà Rifondazione Comunista.
Anche un altro popoloso comune del nord barese è chiamato al voto ed è Bitonto. Finita l’era di Michele Abbaticchio (due mandati completati dal 2012), il centrosinistra dovrebbe puntare sul suo vice, Rocco Rino Mangini, anche se la sua area sembra poter anche proporre una donna, Rosa Calò, ma non vi è stata ancora la discesa in campo ufficiale. A destra il nome più gettonato è quello di Domenico Damascelli, già consigliere regionale di Forza Italia, e ad oggi l’unico nome in grado di compattare un fronte da troppo tempo fuori dai giochi di Palazzo di Città.
Tra le partite più interessanti anche quella di Giovinazzo, uno dei comuni del Barese dove la frattura tra maggioranza ed opposizioni è stata durissima, addirittura con vicende giudiziarie che ancora dividono i due fronti. Anche in questo caso sta per finire un’era politica, con il vulcanico Tommaso Depalma al passo d’addio dopo aver ricevuto l’investitura come uomo chiave in Regione in fatto di bike-economy (è la cittadina col maggior numero di ciclabili) ed aver cambiato il volto del suo paese. Il suo erede naturale è il vicesindaco attuale Michele Sollecito, candidato per otto liste civiche e Forza Italia, ben visto da Michele Emiliano e Antonio Decaro, ricercatore universitario molto apprezzato in ambito accademico. A contendergli la poltrona di sindaco ci saranno Daniele de Gennaro, avvocato, espressione di civiche e Sinistra Italiana, maggior antagonista di Depalma alle amministrative del 2017, Maria Rosaria Pugliese, preside, la donna del PD locale e di altri movimenti di centrosinistra, ed infine Roberto De Blasi, sindacalista UIL, sostenuto da quattro differenti movimenti di centrosinistra.
Anche a Terlizzi, restando nel Nord Barese, finisce l’era Ninni Gemmato, espressione di Fratelli d’Italia e fratello di Marcello, coordinatore regionale del partito guidato da Giorgia Meloni. Non è ancora chiaro cosa voglia fare il centrodestra, ma sembra che in questa tornata elettorale ci sia l’intenzione di candidare alla carica di primo cittadino un uomo che venga dal tessuto imprenditoriale. A sinistra si cerca la quadra, mai trovata nel 2012 e nel 2017, ed il nome caldo è quello di Franco Barile, gradito a Città Civile, La Corrente e soprattutto alla parte maggioritaria del Partito Democratico. Ma non si escludono colpi di scena.
Ed a proposito di epoche che stanno per chiudersi, nella bella Polignano a Mare finirà quella di Domenico Vitto, espressione del centrosinistra, presidente regionale ANCI. A succedergli ci proverebbe Franco De Donato del PD, mentre nel centrodestra sarebbe in pole position la sua omonima, Beatrice De Donato. Voce fuori dal coro quella di Michele Lestingi, di ritorno dall’esperienza elettorale come candidato alla guida di Conversano. La candidatura certa è quella di Maria La Ghezza, consigliera del Movimento Cinque Stelle (tutti i dettagli a questo link).
Si va delineando anche la situazione a Santeramo in Colle, come vi abbiamo raccontato in questi giorni dalle nostre pagine. Finito il mandato di Fabrizio Flavio Baldassarre, il MoVimento 5 Stelle sta scremando la lista dei papabili e si contendono lo scettro da candidato sindaco Andrea Natale, attuale presidente della massima assise cittadina, e Marianna Labarile, vicesindaco uscente. A sinistra regna il caos, anche se gli ultimi tavoli stanno portando alla scelta delle primarie, mentre per il centrodestra la candidata in pectore è l’avvocato Michela Nocco.
A Sammichele di Bari chiuderà la sua esperienza amministrativa Lorenzo Netti, espressione della civica Sammichele per Tutti e non sono ancora chiari i giochi per sostituirlo, mentre ad Alberobello ci si interroga sul dopo Michele Maria Longo, anch’egli incandidabile poiché eletto per due volte.
Chiusura con Gravina in Puglia, dove il sindaco di centrosinistra, Alesio Valente, ha di fatto terminato la sua corsa in anticipo nel gennaio di quest’anno, dopo le dimissioni di ben tredici consiglieri comunali che lo sostenevano. “Un atto brutto – lo aveva definito -, ma soprattutto incomprensibile e inopportuno, a soli quattro mesi dalle elezioni e in piena ondata pandemica”, prima di accennare a presunti “mandanti” di questa azione politica che aveva di fatto chiuso la sua esperienza a capo dell’esecutivo cittadino. Ed anche nel comune murgiano è caccia ai successori, in un quadro più che mai complesso. Il centrosinistra brancola nel buio, con defezioni eccellenti in casa PD, mentre il centrodestra ha ufficializzato la candidatura di Fedele Lagreca. A sparigliare le carte sul tavolo, però, ci penserò Mario Conca, già consigliere regionale, espressione di civiche e vicino ad Italexit.
Vanno via, con queste elezioni comunali 2022, tanti amministratori che hanno condiviso un lungo percorso con Antonio Decaro, presidente ANCI nazionale e sindaco metropolitano. Cambio della guardia, si spera in meglio, con l’auspicio si tratta di una classe dirigente che nei vari enti locali sappia ben gestire la pioggia di danari che arriverà con il PNRR, evitando sprechi e puntando ad una crescita autentica delle loro comunità.