Non avevano voluto finanziamenti da grandi multinazionali, come accade in altre città europee, per essere indipendenti e manifestare liberamente, anche in nome dei lavoratori e delle lavoratrici sfruttati in tutto il mondo.
Il Pride a Bari è stata una grande festa a cui ha partecipato anche il sindaco, Antonio Decaro, simbolo di una città vicina alle istanze della comunità Lgbtqia+.
Un mare arcobaleno che ha cantato, ballato ed urlato tutta la necessità di veder riconosciuti diritti sin qui solo in parte riconosciuti. Da piazza Umberto I a Largo Giannella qualche disagio momentaneo per i residenti, ma una enorme onda di sorrisi e amore che ha attraversato le strade del centro di Bari.
“Alla vergogna degli applausi, quando è stato affossato il DDL Zan nel mese di ottobre, vogliamo si risponda con l’approvazione integrale della legge regionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia”, ha spiegato Asia Iurlo, portavoce degli organizzatori, facendo riferimento ad un testo normativo che non tralasci alcun aspetto della vita di una persona Lgbtqia+, dal lavoro al welfare, sino alla salute. Un testo pronto per essere definitivamente approvato, dando di fatto alla Puglia “la stessa fiducia che già tutta la cittadinanza gli dà”.
È stata festa, ma non una festa banale, retorica, carica solo di simboli. È stata piuttosto una grande manifestazione ricca di contenuti per rivendicare ciò che in tante nazioni d’Europa è già da anni realtà consolidata.