Prima la visita al Sacrario militare dei caduti d’Oltremare di Japigia, poi la tappa principale sul palco allestito in centro per le celebrazioni del Giorno dell’Unità nazionale e delle Forze Armate. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato sul lungomare di Bari intorno alle 11.30. Ad attenderlo, oltre a numerose persone assiepate davanti alle transenne e ai due maxi-schermi posizionati per l’occasione, anche un centinaio di studenti delle scuole elementari, nell’area della cerimonia, con bandierine e cappellini tricolori.
A salutare il Capo dello Stato le navi Duilio, Carabiniere e Bergamini della Marina Militare, posizionate nello specchio d’acqua antistante il lungomare: le stesse che hanno esploso poi 21 colpi di cannone a salve. Imponente lo schieramento dei reparti di tutte le forze armate che hanno sfilato alla presenza delle massime autorità civili e militari: Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza. Confermato il programma originale della manifestazione con il sorvolo delle Frecce Tricolori, non nella parte che prevedeva il lancio dei paracadutisti: annullato per via delle condizioni meteo non ideali. Una comunicazione che il pubblico sul lungomare ha accolto con grande delusione.
“La ricorrenza del 4 novembre, che oggi celebriamo, scandisce un momento importante e imprescindibile della nostra storia – ha detto Mattarella -. La vittoria insieme agli Alleati contro gli Imperi Centrali, che poneva fine alla tragedia della Grande Guerra, segnava anche l’approdo della nostra lotta risorgimentale iniziata decenni prima. Un percorso lungo, sofferto, costato sacrifici, dolore e lutti. Costellato di eroismo, di speranze, di impegno per la libertà, di amore per la nostra Patria. È con questo spirito e con questa consapevolezza che oggi celebriamo la giornata dedicata all’Unità nazionale e alle nostre Forze Armate”.
Proprio in relazione alla guerra in Ucraina “assume un significato speciale questa celebrazione – ha detto ancora il presidente della Repubblica -. Perché nessuno più degli uomini e delle donne che indossano una divisa conosce il valore della pace e cosa significhi metterla a rischio. I nostri militari sono impegnati per garantire pace e sicurezza in tante aree del mondo. Lo fanno con straordinaria professionalità e competenza, con uno spirito di umanità che li fa apprezzare come un vero e proprio modello. Voglio ricordare quanti in questi anni hanno sacrificato la loro vita o sono rimasti feriti compiendo il loro dovere in missione. A loro la Repubblica è grata”.