Un filo di lana che percorre lo Stivale da Nord a Sud: è il Crochet therapy tour, un viaggio in camper attraverso l’Italia per portare in diverse città corsi e laboratori dedicati all’arte dell’uncinetto. L’idea è di Andrea Padovan, trentenne di Cassola (in provincia di Vicenza) titolare di Valorosa, brand di abbigliamento sostenibile, e di mamma Paola, sarta, che credono fortemente nel potere etico e sociale di arti antiche come l’uncinetto. Con la loro ditta, portano infatti avanti l’idea di una moda lontana dal fast fashion e dallo sfruttamento della manodopera tessile, ma che sia strumento per far avvicinare al mondo della sartoria, del ricamo, del lavoro a maglia o dell’uncinetto giovani interessati ad inserirsi nel settore, promuovendo iniziative dedicate.
Andrea Padovan spiega come il progetto del Crochet Therapy Tour ha avuto inizio: “Tutto ha preso forma in modo spontaneo, ma con un significato profondo. Nel tempo, sempre più persone da tutta Italia ci hanno scritto esprimendo il desiderio di partecipare alle nostre attività, spesso lamentando la mancanza di eventi simili nelle loro città e ricordando quando lo si faceva con le mamme e le nonne. Da qui è nata l’intuizione di mia madre, che ricordando il programma “Stranamore”, mi ha proposto di girare l’Italia con un camper per portare l’uncinetto ovunque, facendo tappa in diverse città e creando momenti di incontro unici”. Il format del tour prevede due momenti: “Proporremo un workshop aperto al pubblico, dove chiunque può partecipare, anche senza esperienza, e realizzare una borsetta all’uncinetto con il supporto di esperti. È possibile portare il proprio lavoro da casa oppure acquistare un kit in loco. La quota di partecipazione aiuta a sostenere il progetto. E poi ci saranno anche attività di volontariato, in cui portiamo l’uncinetto in scuole, associazioni e comunità, con laboratori gratuiti per diffondere i suoi benefici a un pubblico ancora più ampio”.
“L’uncinetto è molto più di una semplice tecnica artigianale: è uno strumento che agisce su più livelli – dichiara Padovan – In primis, connette le persone: da sempre unisce generazioni e culture, creando occasioni di condivisione tra chi vuole imparare e chi ha esperienza da trasmettere. Lavorare insieme annulla le distanze, rompe il ghiaccio e crea legami. Non solo, è anche un momento di benessere e relax: la ripetizione del gesto e la concentrazione richiesta favoriscono un senso di calma, riducendo lo stress e aiutando a rallentare il ritmo frenetico della quotidianità. E poi stimola la creatività e la soddisfazione personale: realizzare un oggetto con le proprie mani regala un senso di gratificazione, permette di esprimere il proprio stile e di vedere concretamente il frutto del proprio impegno”.
Lo “sferruzzamento” attraverso l’Italia è cominciato il 20 marzo, prima a Milano, seguita da Torino. Nelle prossime tappe, il camper si sposterà verso Biella, Firenze, per giungere a Bisceglie il 26 marzo (Vecchie Segherie Mastrototaro) e passare da Bari giovedì 27 (alla scuola media “Pende”, dalle 10), prima di tornare casa in Veneto. “Molte persone dalla Puglia ci hanno contattato chiedendoci di organizzare un evento nella loro regione. Inizialmente non avevamo una location adatta, ma grazie alla collaborazione con la libreria Vecchie Segherie di Bisceglie, che ci ha offerto ospitalità, siamo riusciti a organizzare una tappa speciale – spiega Andrea – Il 26 marzo alle 18.30 terremo un workshop aperto a tutti, dove sarà possibile partecipare portando il proprio lavoro o scegliendo un kit per realizzare una borsetta all’uncinetto. Il format di questa tappa sarà diverso perché grazie l’ampia location a disposizione abbiamo deciso di accogliere più persone possibili, non solo chi vuole realizzare una borsetta, ma anche chi semplicemente vuole venire a fare uncinetto in compagnia creando nuovi rapporti e conoscenze”.