Una questione che viaggerebbe dal Veneto alla Puglia, passando per la Campania e l’Emilia Romagna. Una norma valida per tutti accontentando gli input provenienti dai diversi schieramenti. Per ora è solo fantapolitica, ma l’apertura per un terzo mandato per presidenti di Regione e sindaci sembra sempre più concreta.
Si tratta al momento solo di indiscrezioni, ma l’intesa oltre che varcare i confini territoriali potrebbe varcare anche quelli del colore politico. Come noto al termine di questo mandato Michele Emiliano non potrà più ricandidarsi alla guida della Regione Puglia. Nel 2025 il centrosinistra, dunque, dovrebbe trovare un nuovo nome per confermarsi dopo 20 anni di governo. Ecco che dunque subentrerebbe la nuova norma che consentirebbe, eventualmente, a Emiliano di riproporsi, con buona pace per esempio di Decaro che viene visto dai più come successore naturale del magistrato anche in Regione.
Una situazione che accomunerebbe molti governatori: per esempio Zaia, Toti, Bonaccini e De Luca. Per il presidente del Veneto si tratterebbe addirittura del quarto giro. Tutti big che, in questa maniera, avrebbero la possibilità di dare continuità al lavoro e mantenere le posizioni in attesa di evoluzioni diverse a livello nazionale.
All’interno dello stesso accordo tra i grandi partiti vi sarebbe anche la possibilità di offrire un tacito assenso sul fronte dell’autonomia differenziata. Ma non solo: anche Antonio Decaro potrebbe ricandidarsi come sindaco di Bari, per la terza volta, beneficiando della nuova norma. In ogni caso qualunque discorso sarà affrontato, molto probabilmente, solo dopo le primarie del PD che vedono coinvolto proprio Bonaccini. La prossima guida del centrosinistra valuterà l’opportunità di un accordo di questo tipo.