Aveva 50 grammi di hashish in cella, nonostante fosse detenuto in carcere per omicidio (con fine pena nel 2024). A darne notizia è il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria. “Ancora un colpo messo a segno dal reparto di polizia penitenziaria del carcere di Foggia – scrive in una nota il segretario Federico Pilagatti – che questo pomeriggio ha sequestrato a un detenuto di circa 30 anni, nativo della provincia di Bari, circa 50 grammi di hashish. Le indagini in corso appureranno con quale canale sia entrata la droga in carcere, anche se la grave carenza di personale denunciata da tempo dal sappe ha allargato le maglie dei controlli”.
Il detenuto è in carcere per omicidio con fine pena 2040, ed è arrivato a Foggia “dopo vari allontanamenti per motivi di ordine e sicurezza da parecchie carceri – spiega Pilagatti – ultimo quello di Lecce un paio di mesi fa”. L’operazione fa seguito al ritrovamento di droga nella borsa di un’infermiera in servizio al carcere di Foggia di qualche giorno fa, e di alcuni telefonini qualche settimana fa.
Il Sappe “vuole rimarcare la grande professionalità, coraggio e sacrificio dei poliziotti di Foggia, i quali benchè siano da mesi, se non anni, abbandonati dall’amministrazione penitenziaria centrale, continuano ad essere l’unico baluardo a difesa delle Istituzioni e della legalità all’interno del carcere”. A Foggia un poliziotto – denuncia il Sappe – è costretto a gestire in molte ore della giornata più sezioni detentive contemporaneamente (“vuol dire più di cento detenuti”).