È iniziata all’alba l’evacuazione dei circa 8mila residenti nella zona rossa individuata in un’area di 430 metri dal cantiere in via Spalato a Foggia dove è stato rinvenuto un ordigno bellico che sarà rimosso nel corso della mattinata. Il piano è coordinato dalla prefettura con la partecipazione di forze dell’ordine, vigili del fuoco, Asl, Comune e Croce rossa. I volontari della protezione civile Radio club Marconi hanno provveduto al trasporto delle persone con ridotta capacità motoria dalle proprie abitazioni a quelle dei parenti o nei punti di accoglienza. In tanti sono andati via quando era ancora buio.
“Abito proprio sulla bomba – dice un residente -. Sono state settimane di paura. Spero che finisca presto. Ora vado dai miei figli e poi vedremo”. Alcuni hanno lasciato le abitazioni ieri sera dopo il distacco dell’acqua cui è seguito, questa mattina, quello della corrente elettrica e del gas. Tutte le auto presenti nella zona rossa sono state spostate. L’area è sorvegliata dalle forze dell’ordine. Previsto anche l’impiego di droni a pilotaggio remoto per evitare eventuali episodi di sciacallaggio.
Il suono delle sirene segnerà l’inizio e il termine delle operazioni di rimozione. In piazza Cavour in pieno centro cittadino è stata allestita una postazione medica assistita della croce rossa militare con personale sanitario. Nei punti di accoglienza si ricevono le persone che non hanno un altro posto dove trascorrere le ore necessarie per la rimozione dell’orgigno che sarà fatto brillare in una cava di Lucera, comune a circa 20 chilometri da Foggia.
AGGIORNAMENTO ORE 14:00: Le operazioni sono terminate e stanno gradualmente rientrando nelle loro abitazioni le ottomila persone evacuate all’alba. La città sta tornando alla normalità e il suono delle sirene ha indicato il termine delle attività. In corso anche il ripristino della corrente elettrica, del gas e dell’acqua.
AGGIORNAMENTO ORE 16.30: È stato fatto brillare in una cava di Lucera l’ordigno della seconda guerra mondiale rinvenuto in un cantiere a Foggia e rimosso questa mattina dai militari dell’esercito dopo l’evacuazione di ottomila persone che poi hanno fatto rientro a casa. A disinnescare l’ordigno del peso di circa 250 chili, contenente oltre 100 chili di carica esplosiva, sono stati gli artificieri dell’11esimo reggimento genio guastatori dell’esercito. Nel 2023 gli artificieri dei reggimenti genio hanno eseguito 2.356 interventi su tutto il territorio nazionale, neutralizzando 12.666 residuati bellici di cui 21 bombe d’aereo risalenti ai conflitti mondiali.