I numeri sono persone. Ribaltando un concetto fin troppo diffuso, c’è chi davvero è in grado di trasformarsi in una cifra, almeno per un giorno. A Uggiano Montefusco, frazione di Manduria (provincia di Taranto), ogni anno va in scena un fenomeno particolare: la tombolata vivente. Arriva in ritardo rispetto al Natale, ma ha l’ambizione non solo di riunire la comunità – di circa 1.500 abitanti – ma anche di recuperare le tradizioni e la storia locali, e farsi volano di promozione turistica nell’ottica della destagionalizzazione.
Quest’anno l’appuntamento è domenica 26 gennaio (dalle 17), anticipato da una mattinata di voli ancorati in mongolfiera, accompagnati da una guida turistica. Il cuore della giornata sarà nel pomeriggio, quando ci si ritrova in piazza Castello: a terra è disegnato il tabellone con i numeri da 1 a 90, come tombola comanda, ai lati si posizionano le persone che portano al petto ognuna un numero, e si fanno portavoci di un messaggio. E allora il 2, per esempio, si presenta con una candela per ricordare la Candelora (il 2 febbraio), la signora che rappresenta il 9 è una ristoratrice che racconterà la ricetta delle pettole e la tradizionale “cena delle nove cose” salentina, il 68 ricorderà San Carlo Borromeo, compatrono della città che nel 1568 vendette il feudo di Manduria per 40mila ducati.

La serata sarà allietata da intermezzi musicali e stornelli, l’iniziativa organizzata dal gruppo culturale Aracne si presenta come “unica nel suo genere”: “Un territorio da scoprire in 90 numeri – spiegano – Il gioco della tombola, tipico delle consuetudini natalizie nel Sud Italia, diventa un vero e proprio spettacolo. A ogni numero è collegato un elemento identitario”. L’evento è finanziato da Regione Puglia nell’ambito dell’avviso pubblico “Prodotti turistici a tema festività natalizie”, il ricavato della vendita delle cartelle andrà in beneficenza e i premi saranno messi a disposizione da attività commerciali e aziende agricole locali.