Papa Francesco ha autorizzato oggi la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto in cui si riconoscono “le virtù eroiche del Servo di Dio Antonio Bello, Vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, nato il 18 marzo 1935 ad Alessano e morto il 20 aprile 1993 a Molfetta”.
Si tratta di un passo cruciale nella causa per la beatificazione di Don Tonino Bello – da tutti è conosciuto così – vescovo celebre per il suo impegno per la pace, in particolare nella sua veste di presidente di Pax Christi Italia (1985-1993). Col riconoscimento delle “virtù eroiche”, Tonino Bello assume il titolo di “venerabile”.
“È una notizia che ci riempie di gioia”, questo il primo commento del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. “Don Tonino – ha continuato – è stato un dono non solo per la Chiesa universale, ma per tutti coloro che credono nei valori della pace e della solidarietà. Un uomo mite, umile, semplice, che è riuscito ad incarnare la Chiesa della prossimità, dell’accoglienza e del servizio. Un figlio del Sud, che non si è mai stancato di far vivere la propria dimensione spirituale anche nelle pieghe dell’impegno civile quotidiano. Ci ha insegnato ad aver fiducia, a coltivare la speranza e a guardare avanti insieme”.
“È una grande emozione – ha sottolineato anche il presidente dell’Accademia Cittadella Nicolaiana, Alberto Losacco – la notizia del riconoscimento da parte di Papa Francesco delle ‘virtù eroiche’ di Don Tonino Bello. Il suo impegno e la sua testimonianza di vita sono ancora oggi un punto di riferimento per tutti quelli che credono e operano per la pace e la fratellanza tra i popoli. In un momento del genere è naturale pensare anche a Guglielmo Minervini, al modo con cui riuscì a tradurre sul piano politico e su quello della buona amministrazione gli insegnamenti di Don Tonino. È proprio vero: siamo nani sulle spalle di giganti”.