A distanza di 14 anni dal delitto di Sarah Scazzi, Avetrana fa ancora parlare di sé. In principio fu il ricorso del sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, per interrompere la distribuzione della miniserie ‘Avetrana – Qui non è Hollywood’ per presunta diffamazione e danno di immagine alla cittadina, a pochi giorni dall’attesa della messa in onda sulla piattaforma Disney+. A seguire, la decisione del Tribunale di Taranto di accogliere la richiesta fatta da Iazzi. In ultimo (per adesso), l’annuncio di Disney dell‘eliminazione dal titolo del nome della città per permetterne la visione da ieri 30 ottobre anche in Italia.
Abbiamo intervistato Ilaria Martinelli, classe ’92 e giovane barese promessa della recitazione, che all’interno della serie di Pippo Mezzapesa interpreta Mariangela Spagnoletti, la migliore amica di Sabrina Misseri, che diventa personaggio chiave per completare il quadro della vicenda delittuosa, fornendo due dettagli fondamentali durante l’interrogatorio: la lite delle cugine a proposito di Ivano Russo e l’affermazione insolita “L’hanno presa” da parte di Sabrina dopo pochissimi minuti dalla sparizione di Sarah. Ilaria ha studiato Lettere e Cultura teatrale all’Università di Bari, dopo il diploma al Flacco e prima di trasferirsi a Roma. “È stato molto interessante interpretare questo ruolo perché mi ha permesso di vivere la vicenda da una prospettiva esterna, in quanto non si trattava di una persona coinvolta direttamente nel fatto delittuoso, pur essendo molto vicina alla famiglia Misseri – afferma Ilaria – Da pugliese è stato importante raccontare attraverso Mariangela la vicenda senza pregiudizio: è un personaggio che porta una carica di emotività forte, quel lato umano, tenero di questa comitiva di amici che aveva ‘adottato’ la piccola Sarah, appena 15enne, e che tutti vezzeggiavano, tra cui la stessa Mariangela”.
Un personaggio che fa parte di quell’adattamento leggero e romanzato, benché non comico, necessario nella produzione di ogni serie ispirata a fatti reali. Proprio tale necessità, modus essenziale nel gioco della regia di qualunque trama, striderebbe con il ricorso presentato dal Comune. “Ricordo perfettamente quei giorni del delitto: tutti eravamo incollati alla tv per ascoltare gli aggiornamenti, soprattutto perché si trattava di una realtà vicina a noi geograficamente, pur essendo Avetrana un luogo più circoscritto rispetto a Bari, il che giustifica delle dinamiche inevitabili – riflette Ilaria – Molto, nella vicenda, ha giocato l’essere provincia e tutto quello che comporta vivere in un paese piccolo, dove tutti si conoscono e dove tutti parlano di tutto. E questo nella serie si vede. Il luogo stesso, Avetrana, ha di certo recitato il suo ruolo. Però, rispetto alle polemiche che ci sono attorno al nome del Comune presente nel titolo, motivo di presunto ‘danno di immagine’, vorrei sottolineare che ciò su cui la serie si focalizza non è Avetrana in quanto tale, ma sulla condizione della provincia, del vivere in un posto piccolo. Anzi, la cosa bella della serie è che Avetrana è un’altra delle vittime di questi fatti: ‘Qui non è Hollywood’ (frase ripresa da una scritta comparsa sul muro di una villa della cittadina jonica) indica proprio questo eccesso di spettacolarizzazione che c’era stata, questa ingerenza dei media che erano arrivati sul posto per fare interviste a chiunque, come se fosse una gara a chi riusciva a strappare una parola. All’interno della serie, invece, è chiaro che Avetrana e la comunità degli avetranesi sono vittime e vengono trattati come tali. Il regista e tutto il cast, con cui si è creato un clima stupendo e con cui sono contenta di aver condiviso il mio primo red carpet a Roma, hanno avuto una grande cura e delicatezza nell’affrontare questi temi. E questo dovrebbe essere un monito per far capire che c’è modo e modo di trattare dei fatti di cronaca, c’è un codice deontologico ed emotivo, morale ed etico che va rispettato”.
Inizialmente era arrivato il provino per interpretare Sabrina, poi “mi hanno dirottata su quest’altro personaggio, che è la migliore amica di Sabrina, Mariangela Spagnoletti ed è stata una bella sfida – confessa Ilaria – Trattandosi di un personaggio non molto conosciuto, il regista Pippo Mezzapesa mi ha lasciato carta bianca, volendo inserire anche un elemento di leggerezza. Ci sono molte scene a tre in cui ci troviamo io, Sabrina e Sarah, in cui Mariangela fa da paciere, è molto tenera nei confronti di Sarah che è la più piccola e cerca di stemperare i comportamenti di Sabrina aggressivi, violenti nei confronti di Sarah”. Per quanto riguarda il red carpet, “per me era la prima volta e sono contenta di averlo fatto a Roma, che ormai è la mia seconda casa – sorride Ilaria – da quando mi sono trasferita, ormai 7 anni fa, per frequentare l’Accademia ‘Silvio d’Amico’. Sono contenta di avere condiviso l’esperienza con tutto il cast, con cui si è creato un bellissimo rapporto, con Pippo che è stata una guida ineccepibile sotto tutti i punti di vista. C’è stata la pioggia, purtroppo, però come si dice…red carpet bagnato red carpet fortunato”.