Tra ruspe e detriti, il Teatro Don Bosco dell’Istituto Salesiani Redentore, nel cuore del quartiere Libertà, si prepara a indossare il suo vestito più bello per tornare in scena. Siamo entrati per dare un’occhiata e capire a che punto siano i lavori di ristrutturazione, partiti grazie al finanziamento regionale ed europeo all’interno del programma “Radici e Ali”, volto a valorizzare o recuperare, come in questo caso, strutture sul territorio che versano in una condizione di degrado e di abbandono.
Il capo cantiere ci mostra cosa già hanno bonificato: la prima tromba delle scale che conduce agli spalti, ora liberati da materiali e carcasse di animali, finestre chiuse e messe in sicurezza, muri alzati dove un tempo sorgevano i camerini degli attori. Curiosando, abbiamo visto ciò che resta dei bagni, piastrelle verdi e lavabi che riavvolgono la pellicola portandoci negli anni ’20. C’è odore di calce e polvere. Passato e futuro si intersecano quando saliamo attraverso altre scalette, piccole e strette, che ci portano dritti nella cabina di regia: le macchine sembrano in attesa e dalle fessure da cui il videoproiettore mandava le immagini, immaginiamo cosa sia stato e cosa diventerà.
La data di chiusura dei lavori (inizialmente prevista per la fine dell’anno in corso) è slittata al 2025. L’obiettivo è quello di restituire alla città tutta, un teatro polifunzionale che diventi un nuovo polo in cui amore per la cultura e il desiderio di riscatto si fondono. “Dialoghiamo già con l’Istituto Salesiani del Redentore. Porteremo riflessioni e attività in un nuovo spazio culturale auspicando che tale riqualificazione accenda sul quartiere una luce diversa”, commenta Paola Romano, assessore alla Cultura, Tutela e Valorizzazione dei Beni Culturali, Gestione di Musei, Teatri e Biblioteche.