“Entro lunedì 17 gennaio i gestori del Palace Hotel dovranno lasciare l’immobile ad angolo tra corso Vittorio Emanuele e via Francesco Lombardi”. Aveva sentenziato così, a fine novembre, il tribunale di Bari. Il giorno è arrivato e da questa mattina diversi operai sono al lavoro per lo sgombero dello storico albergo della città, portando via gli oggetti che hanno arredato una delle strutture ricettive più note della città per oltre mezzo secolo.
I giudici erano stati interpellati in seguito a un contenzioso tra la proprietà dell’hotel, che fa capo alla famiglia Di Cagno Abbrescia, e la società che gestisce l’albergo, la Palace Eventi Srl. Una causa che ha tirato in ballo, inevitabilmente, anche 88 lavoratori il cui futuro adesso è avvolto da una nube assai densa. “Il nostro primo interesse è proprio il futuro dei dipendenti – ha detto il sindaco Antonio Decaro, a metà della scorsa settimana, a margine della task force regionale dedicata alla vicenda – la certezza del posto di lavoro e la necessità di accompagnarli in questa fase di transizione”.
“Non posso non esprimere il mio personale rammarico per la situazione attuale – aveva spiegato il primo cittadino -. In una Bari che in questi anni ha fatto enormi sacrifici per ottenere i risultati raggiunti sul fronte dell’attrattività turistica, nonostante le enormi difficoltà delle ultime stagioni colpite dalla pandemia, sarebbe un brutto segnale se una delle strutture alberghiere con maggiore storia e più riconosciuta in Italia e all’estero del territorio dovesse venir meno”.
Sicuramente brutte sono state le scene dello sgombero di questa mattina. Poltrone, panche e sedie incellophanate e pronte per essere portate altrove. Così come quadri, tavolini e pannelli già caricati sui camion parcheggiati sul retro dell’hotel. Tanti gli scatoloni, come nel più classico dei traslochi. Sul futuro del Palace, oggi più che mai, campeggia un grosso punto interrogativo.
Foto di Serena Maria Russo