Il divieto esiste da un po’, ma i cartelli sbiaditi e l’assoluta inosservanza dello stesso ne avevano quasi fatto perdere le tracce nella memoria dei residenti. Che ora tornano all’attacco. “Se tutta la costa è interdetta, dove andremo a fare il bagno?”, tuonano i frequentatori del litorale sud alla vista dei nuovi avvertimenti comparsi fronte mare.
A Torre a mare torna a montare la protesta contro il divieto di accesso alla costa e di balneazione su tutto il tratto compreso tra la zona del chioschetto “Ske” fino al confine con Mola. L’occasione per tornare a parlare di una situazione ormai cronicizzata negli anni, la forniscono i nuovi cartelli posizionati di recente in sostituzione della vecchia cartellonistica, sbiadita e consumata dal tempo e dalla salsedine. I cartelli avvertono che tutta la costa è off limits e dunque i bagni sono vietati, proprio nel tratto di litorale più frequentato e amato dai residenti di Torre a mare e dei paesi vicini, come Noicattaro e Triggiano.
Quel tratto del litorale dei Trulli è infatti molto suggestivo proprio per le sue ‘calette’ (le foto qui), che ogni anno aumentano di volume a causa della terribile erosione costiera. Erosione costiera galoppante, con tanto di strada franata a più riprese, transennata ma mai davvero ristrutturata. La rabbia e la delusione dei frequentatori della costa, dunque, cresce anno dopo anno, e i nuovi cartelli posizionati sul lungomare riaccendono la miccia della protesta.
In verità l’ordinanza che impone lo stop all’accesso alla costa risalgono ad aprile 2019, ed è infatti firmata dall’allora direttore della ripartizione Sviluppo economico, Stefano Donati. Divieto per la verità mai rispettato da nessuno, in tre anni. L’unica possibilità di risolvere l’annoso problema era e resta la totale riqualificazione del lungomare sud di Torre a mare, conclusa a febbraio scorso solo sul primo tratto (come raccontiamo a questo link).
“Stiamo andando avanti con la progettazione della restante parte, fino allo Ske e sino alla lama Giotta a partire dal tratto già riqualificato – fanno sapere dal Comune – ma siamo alla fase preliminare. Purtroppo quei cartelli esistono perché il pericolo di frane è concreto”.