Due mesi dopo l’avvio della campagna di crowdfunding, partita agli inizi di gennaio, il portierato di quartiere al Madonnella diventa realtà. Lo spazio sarà attivo a partire dalle 17 di lunedì 1 marzo al civico 6 di via Michelangelo Signorile. La nascita del portierato, che resterà stabile sul territorio, è una delle azioni inserite nel MadonnelLAB, progetto presentato dalla Cooperativa di Comunità MEST e riconosciuto dalla Regione Puglia nell’ambito del programma “Pugliasociale In – Coop di Comunità 2018”.
“L’obiettivo – spiegano i promotori dell’iniziativa – è quello di rendere più semplice la vita delle persone attraverso l’aiuto nei bisogni quotidiani, nel creare occasioni di lavoro per tutti, professionisti e non, o creare un collegamento di semplici cittadini che mettono a disposizione le loro competenze inespresse e la loro disponibilità”.
“Il portierato di quartiere come supporto ai bisogni materiali e sociali dei cittadini – proseguono da MEST – dalla ricezione di pacchi postali, alla consegna della spesa a domicilio, dal ritiro dei medicinali in farmacia, al pagamento di bollette, alla semplice stampa di documenti. Il portierato sarà dotato anche di un info-point, per il raccordo e lo smistamento di informazioni sul quartiere e sulla sua offerta di iniziative e servizi, incluse tutte quelle piccole attività che possono essere svolte anche da volontari come, ad esempio, accudire animali domestici e piccoli lavori domestici”.
“Lo spazio che verrà inaugurato sarà anche un punto di incontro tra i cittadini del quartiere che sono alla ricerca di lavoratori freelance: idraulici, falegnami, imbianchini, baby sitter, architetti, geometri ed elettricisti. O che vogliono loro stessi offrirsi come lavoratori freelance all’interno della cooperazione – si legge in una nota -. Il portierato, inoltre, potrà agevolare l’incontro di talenti e favorire la creazione di nuovi lavori alternativi in una sperimentazione di nuovi mestieri e contaminazioni per rendere il quartiere ancora più vivo e variegato”.
“Verrà coinvolta inoltre la rete dei commercianti del quartiere, per attività culturali e sociali al servizio dei cittadini – spiegano ancora gli attivisti – per combattere, nel nostro piccolo, la progressiva e inevitabile scomparsa dei piccoli negozi e delle botteghe artigianali, che sono invece il cuore dei rapporti comunitari, della socializzazione e della convivenza reciproca. La collaborazione è alla base della creazione di interventi di empowerment sociale, culturale ed economico, rendendo visibili i punti di forza del quartiere e dei cittadini che lo abitano e lo vivono”.