Chiusi in casa, terrorizzati. Riescono a fatica a parlare dopo lo shock di ieri pomeriggio. “Un masso lanciato in testa può uccidere, ho rischiato di morire”, racconta uno dei due aggrediti ieri sera a parco Rossani, una coppia di 19 e 23 anni. “Siamo stati colpiti con l’intenzione di fare male, ci hanno urlato ‘froci di merda’ e lanciato addosso monetine da 5 centesimi con insulti sulla nostra mancanza di dignità – è la dolorosa ricostruzione – Ora abbiamo paura, chi ha visto qualcosa ci aiuti”.
Nelle ore in cui la città di Bari si mobilita a sostegno dei due ragazzi aggrediti a parco Rossani (abbiamo raccontato la vicenda in questo articolo), Telebari raccoglie la testimonianza della coppia, arrivata ieri da Foggia e da Pescara per festeggiare un doppio compleanno, trasformatosi in un momento terribile. “Giocavamo con l’acqua, quando siamo stati avvicinati da un gruppo di ragazzi e ragazze, che hanno cominciato a insultarci con parole omofobe – raccontano a Telebari gli aggrediti, che preferiscono mantenere l’anonimato per paura di ulteriori ritorsioni – Siamo abituati a sentirci dire certe cose per via del nostro abbigliamento, ecco perché abbiamo preferito ignorarli e tornare ai nostri teli”.
La furia assurda degli aggressori, però, non si è placata. E – pare – non sia la prima volta che lo stesso gruppo di persone (una ventina, di età compresa presumibilmente tra 15 e 20 anni) si accanisce contro adolescenti che frequentano il parco. “Sono tornati a cercarci, e ci hanno accerchiati – le vittime dell’aggressione ricostruiscono la dinamica dei fatti – Ci hanno lanciato addosso sigarette accese, a rischio di scatenare un incendio. Poi mi hanno colpito alle spalle con un masso: volevano uccidermi, un gesto di tale gravità è fatto solo con questo obiettivo”.
Insulti anche a una delle festeggiate, apostrofata come “puttana” e trascinata per capelli, con lancio di monetine addosso. “Non riesce più a parlare, nonostante la gara di affetto e solidarietà che tanta gente ci sta dimostrando – dice il suo ragazzo, che dovrà fare i conti con i punti in testa e la terapia antibiotica per evitare infezioni – Siamo rientrati a casa, e per il momento non frequenteremo più Bari, perché mentre scappavano via i ragazzi della gang ci hanno minacciati di volere continuare con una resa dei conti”.
L’aggressione è avvenuta poco prima delle 19, quando il parco era pieno. “Ma nessuno è intervenuto finché non hanno visto il sangue – è il dispiacere – Il nostro appello è ora rivolto a tutti i presenti. Chi sa parli, se denunciamo insieme, uniti, siamo più forti. Abbiamo bisogno di prove e testimoni”.
Sul caso è intervenuto il sindaco Decaro, assicurando indagini rapide, e il coordinamento Bari Pride, che per questo pomeriggio ha organizzato una manifestazione.