Alla scuola primaria Don Orione di Japigia si apre anche quest’anno il campo invernale dedicato ai più piccoli: durante le vacanze i bambini potranno divertirsi e stare insieme, tra laboratori e giochi a tema natalizio. “Lo facciamo tutti gli anni”, conferma a Telebari la preside Patrizia Rossini, che sottolinea l’importanza di un’iniziativa come questa, aperta non solo agli alunni della Don Orione ma anche a tutti gli studenti del territorio.
Il campo invernale ‘natalizio’, che si affianca al campo estivo, è estremamente apprezzato dalle famiglie, soprattutto da chi lavora e non sa dove lasciare i bambini durante le vacanze scolastiche, e le adesioni infatti sono tantissime. Per mettere in piedi questa iniziativa, la scuola collabora con l’associazione sportiva e ludico-ricreativa ‘Oltreluna’, che si occupa dell’organizzazione: ad accogliere e ad accudire i bambini sono infatti alcuni referenti di Oltreluna, che propongono giochi sportivi, didattici e ricreativi, gli alunni possono prendere parte a varie attività e frequentare degli spazi comuni.
“Io sono qui da 15 anni – ci racconta la preside Rossini – Rappresentando una scuola su un territorio a rischio come è Japigia in alcune zone, ho sempre cercato di fornire un servizio, sia come presidio sociale che didattico: apriamo ad esempio a tutto il territorio anche per concerti e presentazioni di libri”. Rossini quindi ci parla di una scuola che ha il compito di fornire qualcosa che vada oltre le semplici nozioni, ma gli strumenti giusti per vivere all’interno della società e sviluppare le competenze adeguate per diventare degli adulti consapevoli.
Del resto sulle divise della Don Orione campeggia il motto: “una scuola per alunni dalla testa ben fatta”. La preside spiega che questa frase riprende il concetto di Edgar Morin, secondo cui c’è una bella differenza tra una testa piena di conoscenze e contenuti e una testa che invece sa come utilizzare e mettere in pratica quei contenuti. “La scuola è artefice della formazione di un percorso per bambini che diventeranno adolescenti e poi adulti – conclude Rossini – e che devono avere le competenze per gestire una società che sia migliore della nostra”.