“Finestre crollate, lavandini intasati, intonaco che si stacca, impianti pericolosi: non aspetteremo di farci male tra i banchi di scuola”. Lo urlano i ragazzi del liceo artistico De Nittis che oggi si sono astenuti dalle lezioni per protestare e denunciare le “condizioni terribili” in cui si trova l’edilizia scolastica. Fuori dai cancelli della scuola, gli studenti parlano chiaro. “Sono anni che gli studenti sono costretti a studiare con soffitti che crollano e finestre che si rompono. Le condizioni fatiscenti dell’edilizia scolastica causa ormai quotidianamente crolli e incidenti, rendendo gli studenti precari e senza sicurezza. Mentre continuano a promettere di ricollocare gli studenti in altra sede entro pochi anni, nel frattempo gli studenti continuano ad andare a scuola rischiando ogni giorno”.
Ai microfoni di Telebari la replica della dirigente Santa Ciriello: “Sono molto dispiaciuta di questa presa di posizione dei ragazzi, laddove nei giorni scorsi ho parlato più volte con i rappresentanti di istituto mostrando la progettazione che si sta realizzando per la nuova sede del De Nittis alla caserma di corso Sonnino, dimostrando che si sta lavorando sia sul fronte Città Metropolitana, sia sul fronte Regione Puglia sia da parte della scuola direttamente coinvolta, in quanto trasferire una scuola ad indirizzo artistico non è semplice. Progettazione che terminerà il 27 novembre 2027. Nel frattempo i problemi di questa sede ci sono, ma si aggiunge la questione che si tratta di una proprietà privata, dunque la Città Metropolitana può intervenire fino a un certo punto con i lavori. Come di consueto annualmente vengono effettuati dei sopralluoghi da parte dei responsabili della sicurezza”. “Ovviamente sui problemi più urgenti e laddove è possibile la scuola interviene con le proprie risorse – dichiara la dirigente – Ho spiegato ai ragazzi questi limiti e dovrebbero essere tranquilli che le segnalazioni vengono fatte, ovviamente ci sono problematiche che non si possono risolvere dall’oggi al domani, ma sono situazioni a cui si può far fronte nei limiti. Limiti di cui ho già discusso con i ragazzi e che conoscono, che gli sono stati rappresentati durante incontri diretti con i rappresentanti di istituto. Per questo sono molto dispiaciuta, soprattutto dallo slogan ‘Meglio fuori che dentro’. Slogan su cui avrei molto da ridire, in quanto non è ‘scuola’. Ci sono dei vincoli a queste problematiche purtroppo, ma intanto bisogna continuare sempre a far scuola”, conclude la dirigente.