Robottini, occhi giganti e simboli della natura: al Panetti Pitagora di Bari arriva un progetto entusiasmante per creare dei giocattoli con materiale riciclato. L’iniziativa rientra nell’ambito dell’Abecedario della cittadinanza, progetto realizzato grazie al bando ‘Horizon Europe Seeds’ del Comune di Bari e dell’Università di Bari, che mira “ad avviare, attraverso percorsi comunitari, processi di cittadinanza attiva, in sinergia con università, scuole e territori”.
Il Panetti Pitagora individua la parola ‘Ecosostenibilità’ e presenta le sue sculture in miniatura realizzate con materiale di risulta. L’arte del toy design non è molto conosciuta in Italia, quanto invece estremamente apprezzata all’estero. Ma attenzione, non si tratta di giocattoli per bambini, bensì di veri e propri pezzi da collezione per appassionati, delle opere d’arte in formato mignon che contribuiscono a rendere unico il proprio arredamento.
Ne sa qualcosa ”The eye has landed”, nome d’arte di Fabrizio Scialpi, il prof di chimica dell’istituto Tecnico Tecnologico Panetti Pitagora, che di giorno insegna e nel tempo libero produce innocui e affascinanti toys. “Ho iniziato durante la pandemia, prima più che altro mi occupavo di disegno – racconta Scialpi a Telebari – ma conoscevo questo tipo di arte sin dagli anni ’90, poiché frequentavo la scena della street art e degli skater”. Lo scorso anno le sue creazioni sono state notate da un negozio messicano specializzato in toys, e oggi sono in vendita in Messico. “Sono entrato a far parte di una crew di artisti internazionali – continua – adesso siamo una cinquantina in tutto, tra Filippine, Giappone, Malesia, Germania, Francia e Messico”.
I toys, ci spiega, rientrano nel settore artistico poiché sono pezzi unici, che esulano dalla produzione industriale. “I designer toys sono fondamentalmente di tre tipi, one-off, custom toys e resin toys”. Tra i materiali di riempimento troviamo lattine, bottiglie, e trucioli di legno, mentre per la stampa 3D si adoperano derivati dell’amido di mais, e per le composizioni invece vecchi meccanismi di orologio, fari, binocoli, e tanto altro. C’è da dire che le competenze accademiche di Scialpi sono state estremamente utili per il suo lavoro da art designer, poiché conoscere gli elementi che si impiegano è un vantaggio.
Ovviamente per dar vita a manufatti del genere ci vuole tanta pazienza e precisione, e il pugliese “The eye has landed” grazie al suo talento parteciperà anche a due esposizioni realizzate in collaborazione con una galleria di New York. In Italia invece per questa forma d’arte non c’è mercato, né interesse, poiché i giocattoli vengono visti quasi esclusivamente come degli oggetti per bambini. “Lo scopo del progetto che stiamo portando avanti a scuola è quello di far divertire i ragazzi – continua il prof – questi anni di pandemia sono stati vissuti male, e vedo una generazione un po’ spenta”. Dietro alle opere di Scialpi, che si ispirano spesso al mondo della natura, si celano dei significati profondi: il bambù ad esempio nella cultura orientale è simbolo di forza e unicità, e rappresenta il canale di comunicazione tra energie divine ed energie interiori sulla terra.
Poi ci sono gli animali, come la tigre che morde il limone, creata appositamente in onore dell’anno della tigre, conclusosi secondo lo zodiaco cinese il mese scorso. Molto presenti anche gli occhi, che per il prof simboleggiano “la soglia che mette in relazione l’interiorità con ciò che c’è fuori, con l’occhio cerco di dare una personificazione alle cose che la gente considera inanimate, del resto purtroppo anche la natura viene trattata da noi umani come un oggetto”. Vi sono infine i robottini arrugginiti, anche in questo caso un’amara critica al genere umano: “secondo me è questo che rimarrà di noi sulla terra, delle rovine arrugginite”.