A finire in ospedale, purtroppo, sono i lattanti colpiti da Pertosse. “Sono particolarmente vulnerabili, ecco perché ricordiamo anche alle donne gravide di vaccinarsi”, ripete la Asl di Bari. Che monitora tramite le scuole la diffusione dei contagi nelle classi di ogni età. Pertosse, Streptococco e Quinta malattia: sono il terrore dei genitori baresi e l’ossessione dei pediatri, che provano a ridimensionare falsi allarmi e concentrarsi su vaccinazioni e cure appropriate. “Grazie al nuovo sistema elettronico, riceviamo le segnalazioni dalle scuole – spiega Federica Di Mauro, dirigente del dipartimento di Prevenzione della Asl di Bari – ed effettivamente sullo Streptococco e sulla Quinta Malattia abbiamo registrato parecchi casi, ma rispetto allo scorso anno non aumenta l’incidenza in modo importante. Non siamo spaventati su questi due fronti”.
Diverso il caso della Pertosse. “C’è un incremento dei contagi a tutte le età, dagli anziani ai lattanti – conferma la dottoressa Di Mauro – secondo una tendenza uguale in tutta Italia. Ecco perché ci siamo attivati per sensibilizzare ulteriormente la popolazione alla vaccinazione, perché per la Pertosse non c’è immunità permanente ma vanno fatti i richiami secondo calendario vaccinale”. Fondamentale, dunque, rivolgersi a pediatri e ginecologi: importante la vaccinazione delle donne gravide per coprire i lattanti, visto che il vaccino può essere fatto solo dopo i primi 60 giorni di vita. Sono stati proprio alcuni piccolissimi a finire in ospedale per la Pertosse. “I neonati, infatti, sono quelli che a livello sintomatologico corrono più rischi – ricorda Di Mauro – Abbiamo circa 22 segnalazioni in poco tempo e in altre province pugliesi si sono registrati focolai”.

“Pertosse, bisogna tornare a pensarci – rilancia Antonio Di Mauro – È causata da un batterio molto contagioso chiamato Bordetella. È un batterio democratico: colpisce tutte le età ma si accanisce sui bambini, specie i lattanti. E ‘accanisce’ è il termine giusto, la tosse è infatti caratteristicamente ‘canina’. Anche se le infezioni delle vie respiratorie che la Bordetella provoca possono essere poco riconoscibili all’inizio. La malattia nei bimbi piccoli è pericolosa. Ed è per questo che molte mamme scelgono la vaccinazione già in gravidanza. Una vaccinazione o una infezione ‘naturale’ non basta per la vita… e la pertosse si può riprendere più volte. Ci si ammala soprattutto in estate/autunno. Il periodo di incubazione dura 7-10 giorni mentre la malattia dura anche 6-10 settimane. Inizia come una qualsiasi infezione delle vie aeree (fase catarrale) poi prosegue con la caratteristica tosse associata all’urlo inspiratorio e vomito mucoso (fase convulsiva) e infine i sintomi migliorano – se non ci sono complicanze – nella fase finale (convalescenza). Nei neonati i problemi respiratori sono molto importanti e spesso c’è necessità di ricovero in ambiente intensivo. La diagnosi si può fare attraverso un tampone o con gli esami del sangue. Un’adeguata terapia antibiotica è la cura. La vaccinazione è – come sempre – la strategia di prevenzione vincente. Vaccinazione che va ripetuta più volte nel corso degli anni”.
