Uno spray nasale per vaccinare i bambini da due a sedici anni contro l’influenza stagionale. Un paio di spruzzi nel naso, e il virus (vivo ma attenuato) comincia il suo lavoro per garantire la protezione. È la novità arrivata quest’anno anche in Puglia. Nome commerciale, “Fluenz Tetra”: rappresenta il 20 per cento dei vaccini antinfluenzali a disposizione dei pediatri pugliesi per la campagna 2021/2022.
L’appello a vaccinare tutti i bambini arriva, ancora una volta, da Luigi Nigri, vicepresidente nazionale della Federazione italiana medici pediatri e segretario regionale Fimp. “Le dosi a disposizione potrebbero non bastare per tutti, quindi affrettatevi”, sollecita Nigri, che spiega anche le novità della stagione appena inaugurata. Un quinto dei vaccini è infatti costituito dalla novità dello spray nasale, utilizzato lo scorso anno per la prima volta in Lombardia e nel Lazio, e da quest’anno somministrato anche in Puglia. “E’ un’alternativa alla classica punturina – spiega Nigri – ma ha alla base un principio diverso”. Il tradizionale vaccino iniettivo quadrivalente, infatti, è preparato con virus frammentati (“split”) inattivati: per semplificare, vengono iniettati frazioni di virus morto, che attivano la reazione degli anticorpi.
“Nel caso dello spray nasale, invece, il virus è vivo ma attenuato – dice Nigri – un po’ come accade nel caso del morbillo o della parotite: ovviamente si tratta di un virus che non ti fa ammalare, ma crea una barriera di anticorpi”. Il vaccino con spray nasale non può essere utilizzato in tutti i casi, e serve comunque informare i genitori sulle sue peculiarità. Possono riceverlo i bambini di età compresa tra due e sedici anni, ma si tende a preferire gli adolescenti, perché collaborano e riescono a contenere starnuti o reazioni simili che vanificano l’effetto dello spray. “E’ assolutamente vietato in caso di immunodepressione dei bambini, o in presenza di malattie ematologiche – sottolinea Nigri – ma anche se in casa o in famiglia ci sono altri soggetti immunodepressi o che vivono condizioni particolari, come la chemioterapia”. Due spruzzi nel naso sono equivalenti alla tradizionale punturina a livello di protezione – spiegano i pediatri – ma il bambino non deve essere raffreddato.