Nel cuore della cronaca, come il papà, ancora prima di nascere. Già ‘sul pezzo’, dal momento in cui ha deciso di fare capolino al mondo. La storia della piccola Elisa potrebbe essere una sceneggiatura da film (o almeno da videoclip, come ha commentato qualcuno), nonostante la bimba sia appena sbucata dal pancione della mamma. Perché Elisa Damiani ha deciso di venire al mondo, senza calcolare di dovere affrontare gli ingorghi (classici) della statale 100 e gli incidenti sulla strada super trafficata, che divide casa dall’ospedale. Per lei si è attivata una catena di solidarietà di automobilisti bloccati nel traffico, che si sono alleati per aiutare mamma Fabiana a raggiungere la più confortevole sala parto della Mater Dei.
A raccontare la curiosa avventura della nascita di Elisa è papà Vincenzo Damiani, giornalista barese e cronista del Quotidiano del Sud. “Oggi è stata una giornata a dir poco straordinaria, sono diventato nuovamente papà di una bimba meravigliosa – ha scritto sulla sua pagina Facebook – E già questo basterebbe a rendere la giornata indimenticabile. Se non fosse che altre cose sono successe, che mi resteranno nel cuore”. Durante la corsa in ospedale con la moglie Fabiana D’Elia da Casamassima all’ospedale, “siamo rimasti quasi subito imbottigliati sulla Statale 100 per via di un grave incidente stradale – racconta – Completamente bloccati con tir avanti e dietro a rendere ulteriormente impossibile qualsiasi tentativo di movimento. Chiamare i soccorsi avrebbe portato via troppo tempo, erano tutti impegnati nei soccorsi ai feriti”.
Quindi, l’intuizione. “Unica via di fuga la complanare – ricorda Vincenzo – Chiamo mio padre, provo a spiegargli cosa fosse successo nonostante il panico assoluto, e gli dico di imboccare la complanare per raggiungerci e prendere Fabiana. E così va”. Resta un altro problema: il guardrail è molto alto e profondo, per di più c’è un piccolo fossato. “Per una donna incinta non proprio agevole scavalcarlo – Vincenzo ricostruisce gli attimi concitati – A quel punto scatta volontariamente una gara di solidarietà: dalle auto scendono 5, 6 persone e insieme mi aiutano a prendere in braccio mia moglie e a portarla dall’altra parte, sulla complanare, dove nel frattempo arriva mio padre. Mia moglie parte, un uomo sui 50 anni di cui, purtroppo, non conosco nemmeno il nome mi abbraccia, mi stringe come un fratello più grande e si commuove con me”. Quindi il ringraziamento. “Non so come si chiamino le persone che mi hanno aiutato a far si che Elisa potesse nascere in ospedale, al sicuro, ma grazie infinite per aver reso ancora più straordinaria questa giornata indimenticabile. Grazie”. Benvenuta piccola Elisa, hai mobilitato tutto il bello che c’è in questo mondo ancora tutto da scoprire. E auguri a papà Vincenzo, mamma Fabiana e al fratellino Davide.