La domanda è semplice, la risposta inevasa. Da anni. Perché non si può avere una guardia medica pediatrica notturna a Bari? Un posto (o una persona) cui rivolgersi se – come succede per gli adulti – si ha un’emergenza con i bambini, quando i medici di base non lavorano e non si sa a chi chiedere aiuto. Di notte, per intendersi, e di sera nei weekend. “Non affollate il pronto soccorso dell’ospedale pediatrico di Bari Giovanni XXIII per codici bianchi o verdi”, ripetono come un mantra i vertici della sanità pugliese e i medici. Giustamente. Facile a dirsi, più difficile a farsi, quando si tratta di neonati o bimbi molto piccoli.
E’ successo anche a me, ancora una volta, sabato sera. Bimba piccolissima con pianto disperato, muchi, reazione allergica in viso e sospetta otite. Crisi. Che si fa, in questi casi? Si corre a cercare uno specialista, la prudenza non è mai troppa con i bambini. Atterraggio al pronto soccorso intorno alle 23.30, dimissioni dopo le 3 della notte. Poche persone in attesa, tutto sommato, non più di cinque o sei. “Ma c’è solo un medico”, provano a giustificare le guardie giurate per calmare gli animi roventi dei genitori, vista l’attesa di oltre un’ora solo per tampone e accettazione. Mamme e papà furibondi, come ogni volta che si entra nel pronto soccorso del pediatrico. Nonostante tutti sappiano che gli operatori sanitari non hanno alcuna colpa. Il panorama è vario: bimba che ha ingoiato un oggettino e lo vomita nell’attesa, lattante da ricovero. E anche una mamma che arriva con neonato di pochi giorni, allarmata (comprensibilmente) da un pianto inconsolabile. Certamente qualcuno (io per prima) viene considerato un accesso inopportuno al pronto soccorso. Eccomi, presente, siamo catalogati come codici verdi o bianchi. Non dovremmo essere al pronto soccorso. Tutto vero, ma l’alternativa qual è?
Nel 2017 la community “Come nasce una mamma” aveva lanciato la petizione on line per chiedere una guardia medica pediatrica notturna h 24 (badate bene, 24 ore su 24), almeno nei festivi. Per gli adulti esiste, per i bambini no. E le guardie mediche degli adulti, quando ci si presenta con i bambini, spesso ammettono di non avere gli strumenti adeguati per visitare. In risposta alla petizione, la Regione e le Asl pugliesi hanno attivato lo Scap, il Servizio di consulenza ambulatoriale pediatrica, che nei giorni prefestivi e festivi sostituisce i pediatri di base. Un servizio ottimo, che decongestiona anche l’ospedaletto Giovanni XXIII, con bravissimi professionisti. Peccato, però, che funzioni solo dalle 8 alle 20.
E se l’emergenza arriva di sera o di notte, dopo le 20? Non è opportuno telefonare ai pediatri di base, già tempestati di messaggi e chiamate. E allora non resta che ‘intasare’ il pronto soccorso dell’ospedale pediatrico, punto di riferimento regionale e hub interregionale, anche per un ‘semplice’ pianto inconsolabile. Quasi sempre attrezzato con un solo medico (o almeno così riferiscono gli operatori ai genitori furibondi). E’ troppo difficile spezzare questo circuito vizioso? E’ sempre colpa delle ansie dei genitori?