Insulti a una pattuglia dei Carabinieri da parte di un 57enne barese che avrebbe minacciato di morte i militari, incolpandoli del decesso di Christian Di Gioia, il 28enne morto a seguito di una caduta dalla moto sul ponte San Pio a Japigia. In nottata il soggetto, volto noto alle forze dell’ordine, è stato fermato in via Mazzitelli, a Bari, individuato dai militari che poco prima sarebbero stati presi di mira e sbeffeggiati dallo stesso.
Durante il controllo si sarebbe avvicinato anche il fratello, un 46enne con precedenti penali che, in un momento d’ira, avrebbe infranto a pugni il lunotto posteriore dell’auto dei Carabinieri. Entrambi gli uomini sono stati arrestati e portati alle loro abitazioni, in regime di arresti domiciliari.
Da giorni parenti e amici di Christian Di Gioia accusano i Carabinieri di essere i responsabili della morte del 28enne, che a loro dire avrebbero speronato la moto di Di Gioia, causandone la caduta fatale. Ma con un comunicato diffuso dalla Polizia Locale, la Procura di Bari aveva sottolineato che “era escluso il coinvolgimento di altri veicoli nella dinamica del sinistro”. Il caso, nel frattempo, è diventato di rilievo nazionale dopo che in occasione dei funerali del ragazzo, centinaia di amici hanno sfilato in moto per le vie della città di Bari, scortando anche il carro funebre, contromano, davanti al carcere cittadino.
Un atteggiamento dal “forte simbolismo criminale”, aveva commentato il sindaco Decaro, a cui è seguito l’appello del viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, che invoca l’intervento dell’Esercito per le strade di Bari.