Un detenuto tenta l’evasione, ma invece di fuggire dal muro di cinta, sbaglia strada e rientra in carcere dagli uffici della Direzione. Sembra essere una barzelletta, ma è quanto denunciato dal Sappe: il sindacato autonomo di polizia penitenziaria racconta in una nota la tentata evasione di un detenuto di origine marocchine. “Nella tarda mattinata di ieri, mentre era ai passeggi e approfittando del fatto che l’agente che sorvegliava quel posto era stato dirottato all’accompagnamento urgente ‘farlocco’ di un altro detenuto di Alta sicurezza in ospedale – spiega il Sappe – l’uomo si è prima arrampicato sul muro di passeggi superandolo, poi è sceso nell’intercinta ed è riuscito a salire sul muro di cinta”. Ma, invece di dileguarsi, “ha sbagliato percorso per arrivare dritto negli uffici della Direzione dove è stato prontamente bloccato e riportato all’interno dei reparti detentivi”.
“Fortunatamente è finita bene, ma se il detenuto fosse riuscito a evadere e avesse fatto male a qualche cittadino chi ne avrebbe pagato le conseguenze? Forse sarebbe stato aperto un fascicolo nei confronti dei poliziotti nonché dei vertici del carcere per non aver garantito la sicurezza del penitenziario che versa in grave carenza di personale, e per aver distolto il poliziotto dal proprio posto di servizio”, insiste il Sappe. Il Sindacato autonomo polizia penitenziaria nella nota si scaglia contro chi gestisce il servizio sanitario all’interno del carcere di Bari, “in cui nonostante siano impiegate circa di una settantina di unità (ci dicono), verrebbero violate in moltissime occasioni delle norme precise che prevedono l’uscita di detenuti dal carcere presso strutture ospedaliere, solo in presenza di grave pericolo per i detenuti”.
“Infatti abbiamo notizia che l’accompagnamento ‘urgente’ del detenuto in ospedale alle 13 sia stato determinato da una lite scoppiata tra detenuti pericolosi di alta sicurezza verso le 8.30 del mattino – il Sappe ricostruisce meticolosamente la vicenda e sottolinea le ‘incongruenze’ del sistema di assistenza sanitaria in carcere – Ci è stato anche riferito che il detenuto sarebbe entrato in ospedale con il codice verde e sarebbe uscito con lo stesso codice per cui i poliziotti hanno aspettato per parecchie ore prima di ritornare in carcere”.