Triste vicenda, quella consumatasi giovedì sera, 13 maggio, intorno alle ore 20.00, lungo la strada provinciale 65, in territorio di Casamassima.
Un cane è stato investito da un automobilista, che non ha potuto evitare l’impatto poiché in direzione opposta sopraggiungeva un altro veicolo.
Pochissimi istanti che hanno spento la vita di Uvetto, come era conosciuto l’animale, accudito da una volontaria, in un territorio in cui agisce con grande concretezza l’associazione “Amici di Bobo”, molto impegnata nel centro urbano e anche nell’agro casamassimese.
L’animale è spirato davanti agli occhi impotenti del conducente che ha immediatamente allertato la Polizia Locale. I soccorsi non sono mai giunti e forse, se tempestivi, avrebbero potuto scrivere un altro finale per questa storia. Inutile il primissimo aiuto al cane offerto proprio da una volontaria e dall’automobilista stesso.
Tra gli animalisti del comune del Sud-Est barese c’è fermento in queste ore, dopo che anche un gatto è stato travolto e non soccorso su via Bari.
“Mancano rallentatori e mancano campagne di sterilizzazioni adeguate”, è la denuncia che arriva forte e chiara da Casamassima.
Secondo quanto raccontatoci da una volontaria, non sarebbe la prima volta che i cittadini cercano di contattare i soccorritori, ma sembra sempre più spesso complicato e macchinoso l’iter per giungere sui luoghi degli investimenti, con rimpalli tra le forze dell’ordine.
“Intervenire sulla salvaguardia e tutela degli animali liberi sul territorio è obbligatorio per Legge – ricordano i volontari -. Lo prevede la legislazione regionale e nazionale relativa agli interventi di primo soccorso nei confronti degli animali sul territorio. E se “la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”, come affermava Gandhi, nei nostri territori occorre lavorare ancora tanto verso obiettivi di etica, educazione al rispetto di ogni forma vivente, e soprattutto, di intervento attivo delle Istituzioni”, è il monito che arriva deciso.