“Big dream” sono le due parole scelte per raccontare la nona edizione del Big, il Bari International Gender Festival che si terrà nel capoluogo pugliese dal 3 al 30 novembre prossimi dove Big è non solo acronimo della rassegna ma anche aggettivo per sognare. “È un invito a superare il confine labile tra veglia e sonno, un’esortazione a vivere il desiderio”, spiegano Tita Tummillo e Miki Gorizia, organizzatori del festival convinti che la durata della rassegna consentirà al pubblico di “farsi comunità” grazie anche ad “artistә che propongono indagini deflagranti, che affondano le loro pratiche in corpi posizionati in trame interiezionali”.
Il cartellone prevede 30 appuntamenti in 15 luoghi della città, tra cinema, teatri e palazzo nobiliari, con oltre 50 ospiti internazionali, tra cui la danzatrice Simone Aughterlony, l’artista visiva Regina José Galindo e l’attrice Barbara Voghera, che attraverso format differenti vogliono stuzzicare il pensiero critico e la ridefinizione di ciò che è contemporaneo in un luogo come la Puglia, decentralizzato rispetto ai grandi centri di produzione culturale per esaltare “tutte le forme della vita urbana”. “Abbiamo immaginato momenti in cui la parola libera diventa circolarità che ci racconta il nostro decidere di essere a Sud e creare nicchie sempre più vaste di autodeterminazione sociale e artistica”, concludono gli organizzatori.