Si parte da una spaccata, si finisce alle immagini storiche (sempre toccanti) del rogo del Petruzzelli. L’esordio del “Maresciallo Fenoglio” riporta Bari in prima serata Rai 1. E convince. Lunedì 27 novembre l’arrivo sugli schermi degli italiani della serie tv tratta dalla trilogia di Gianrico Carofiglio, “Il Maresciallo Fenoglio”, realizzata grazie a Rai Fiction – Clemart srl e con il contributo della Apulia Film Commission. La prima puntata ha conquistato 3.802.000 spettatori pari al 20.8 per cento di share (battuto di poco dal Grande Fratello, con meno di 3 milioni di spettatori ma share superiore al 21 per cento).
Accanto ad Alessio Boni, che interpreta il Maresciallo Fenoglio, un cast di attori baresi e pugliesi (tra cui il bravissimo Paolo Sassanelli), “che rende ancora più autentica la sceneggiatura di una storia scritta da uno dei più bravi scrittori italiani Gianrico Carofiglio”, come commentato qualche giorno fa dal sindaco di Bari, Antonio Decaro. Quattro le serate in programma fino al 18 dicembre, con due episodi per ogni appuntamento: per l’esodio sono andati in onda “Una storia semplice” e “Una mutevole verità”.
L’esordio del maresciallo nato dalla penna di Carofiglio, lo vede impegnato già dalla prima scena con una ‘spaccata’, con un furgone che sfonda la vetrina di un negozio e i ladri che portano via una dozzina di televisori (i baresi avranno riconosciuto l’angolo di via Oberdan). Corsi e ricorsi storici, dunque, con un tema (quello delle ‘spaccate’) ancora di grande attualità, nonostante la fiction sia ambientata nel 1991. Tanti riferimenti a Bari vecchia, ma si nomina anche Japigia nella guerra tra clan. Nella prima mezz’ora dell’episodio di esordio, si contano già due omicidi e tanti misteri da svelare: i delitti diventano tre in pochi minuti (il terzo, sempre di mafia, per vendicare il secondo). E spunta anche la sciarpa del Bari nella stanza dell’indagato per l’omicidio di giornata. “Questo è malato del Bari”, scherza Sassanelli, che interpreta l’appuntato ‘Pellecchia’, carabiniere impegnato dell’ispezione con Alessio Boni, suo braccio destro e spalla. Suggestive le inquadrature panoramiche del lungomare e della caserma dei Carabinieri, anche col drone. Nella fiction non potevano mancare le passeggiate sulla muraglia di Bari vecchia, e c’è anche una scena fuori al Flacco. Le indagini continueranno, con l’esplosione più cruenta della guerra criminale.
Le riprese della serie si sono svolte tra Bari e Mola, con una parte delle scene girate a Sabaudia. Stavolta, a differenza di quanto successo con la commissaria barese più amata della tv, Lolita Lobosco, sembrano lontane le polemiche sul dialetto e sulla sua credibilità.