Il genitore X barese riesce a esplicare la sensazione di smarrimento al suono dell’ultima campanella dell’anno scolastico in sole quattro sillabe: “Mado e mò?”, tradotto per i non baresi “Madonna, e ora come si fa?”. La gioia provata dal suo pargolo il 10 giugno è direttamente proporzionale al grado di terrore di mamma e papà su come fare a gestire figli e lavoro nei mesi più caldi dell’anno. Parte allora già da maggio la corsa ai salvifici campi estivi. Non solo privati: a Bari scuole dell’infanzia, elementari e medie stanno già organizzando le attività ludico didattiche per intrattenere i bambini durante le ore mattutine e, in alcuni casi, fino al primo pomeriggio nei periodi di pausa scolastica dalle lezioni.
“Molte famiglie hanno fatto richiesta alla scuola per un supporto durante i periodi estivi e invernali, di conseguenza la tradizione dei campi scolastici si va a innestare proprio sulla grande esigenza dei genitori, coprendo i periodi di maggiore difficoltà”, spiega la dirigente dell’istituto comprensivo Balilla-Imbriani, Giuliana Deflorio. Perché se la vita di un papà e una mamma moderni è un po’ come la pubblicità della Fiesta (“tutto il giorno a lavoro, a pranzo un panino al volo e adesso…adesso che arriva giugno?”), condita talvolta dalla lontananza di nonni e zii che accudiscono i nipoti durante il giorno, diventa difficile conciliare la ‘routine’ professionale che non va in vacanza, con l’energia di un bambino in pausa dalla scuola.
Molti istituti a Bari si affidano ad associazioni con esperienza nel settore, per attività in sede o all’esterno a seconda della disponibilità di spazi idonei. Il comprensivo Balilla-Imbriani, per esempio, si è organizzato quest’anno – dopo un periodo di sospensione delle attività estive causa Covid – con l’Officina Orffiana delle Arti, che si occupa della diffusione dell’attività artistica in tutte le sue forme, organizzando laboratori di arte musica e teatro nella fascia oraria 8-14 o 8-16 dal lunedì al venerdì, a scelta delle famiglie, dal 12 giugno fino al 4 agosto e dal 28 agosto sino a settembre.
Da non sottovalutare anche la sempre maggiore presenza a scuola di ragazzi con bisogni educativi speciali o stranieri, o ancora con particolari esigenze di salute, economiche, alimentari. “Proprio in questo senso abbiamo preferito optare per il pranzo al sacco fornito dai genitori ai propri figli, invece che il servizio mensa. Sappiamo che, particolarmente in questo momento storico che stiamo vivendo con l’aumento dell’inflazione, le famiglie devono gestire anche il loro bilancio familiare e non volevamo gravare ulteriormente organizzando un pasto che veniva pagato e proveniva da fuori, in modo da non pesare sulle famiglie. Oltre al fattore non secondario della dieta che è spesso personalizzata: ci sono delle situazioni che magari noi non conosciamo dovute a intolleranze o anche scelte legate alla religione e un servizio mensa avrebbe creato delle difficoltà di gestione. Per cui nel rispetto di tutti e tutte abbiamo preferito che le famiglie provvedessero direttamente al pranzo al sacco”, dice Giuliana Deflorio.
Le scuole hanno, quindi, operato scelte ben pensate che partono dall’esigenza delle fasce più fragili. “Noi dobbiamo partire dalle situazioni di maggiore difficoltà per dare a tutti la possibilità di frequentare i campi estivi”. La Balilla Imbriani non è l’unica scuola ad aprire le porte anche d’estate. Super apprezzati, solo per citare un altro esempio, i campi estivi dell’istituto comprensivo Umberto I-San Nicola, con le primarie Piccinni-Corridoni, organizzati a Policoro e in sede.
Dopo il successo delle aperture natalizie, anche il comprensivo Japigia 1-Verga accoglie gli studenti senza soluzione di continuità durante le vacanze: la preside Patrizia Rossini anticipa che dopo la chiusura della scuola partirà un progetto PON Italia-care rivolto agli alunni ucraini e ai loro compagni italiani per il recupero delle competenze di base e l’inclusione attraverso attività ludiche. Successivamente ci saranno campi estivi organizzati da due associazioni sportive: Oltre luna nel plesso Don Orione e I Bartoli nel plesso San Francesco.