Le indagini e le dichiarazioni delle pazienti vittime del ginecologo barese Giovanni Miniello, arrestato oggi per violenza sessuale aggravata, “rivelano l’aberrante sistema posto in essere dall’indagato nella relativa qualità e funzione – scrive il gip nell’ordinanza di arresto – approfittando della fiducia che notoriamente connota il rapporto medico/paziente nonché della posizione di vulnerabilità che in tale rapporto caratterizza il paziente”.
Nel provvedimento cautelare il giudice parla di “modalità socialmente allarmanti”, di “ripugnanza della condotta, idonea a creare nelle vittime una condizione di timore tali da creare nelle stesse una vera e propria soggezione psicologica nei suoi confronti”, di “personalità subdola e priva di alcun freno inibitorio”. Miniello, “approfittando delle condizioni di ‘inferiorità psicologica’ delle vittime, ingenerata di proposito prospettando malattie oncologiche anche con esiti mortali, ha dato esecuzione al proprio programma criminoso – scrive il gip – sfruttandone il relativo stato di chiara inferiorità e la relativa vulnerabilità pur di raggiungere i suoi turpi obiettivi di soddisfacimento sessuale”.
Nei giorni scorsi il medico, dopo il clamore mediatico provocato dal servizio mandato in onda da “Le Iene”, ha chiesto la cancellazione dall’Albo professionale. Secondo il gip questo “non riveste alcun rilievo al fine di escludere l’attualità dell’elevato rischio di reiterazione”, perché “la professione medica ha rappresentato solo una mera occasione consentendo il facile reclutamento di vittime da utilizzare per il soddisfacimento di biechi appetiti sessuali”.