“Massima solidarietà ai carabinieri di Bari per il fango che gli sta piovendo addosso da parte di cittadini che ignorano la legalità. Chiediamo l’intervento delle autorità e vogliamo conoscere coloro che gettano discredito sull’Arma: siamo pronti alle denunce”. Così il segretario generale dell’associazione sindacale dei carabinieri Unarma, Antonio Nicolosi, commenta gli insulti e le minacce ricevute dai militari a Bari perché accusati sui social di aver causato l’incidente in moto che nella notte tra il 21 e il 22 giugno è costato la vita al 27enne barese Christian Di Gioia.
Alla voce di Unarma, si unisce quella del Nuovo sindacato carabinieri. “C’è un’atmosfera preoccupante – commenta il segretario regionale del sindacato, Nicola Magno – che rimanda ad una palese recrudescenza morale e sociale. Non possiamo accettare le minacce di morte sui social contro un nostro collega, servitore dello Stato. Non possiamo accettare slogan intimidatori diffusi in queste ore contro l’Arma. Chiediamo risposte immediate da parte della magistratura contro ogni singolo responsabile che ha posto in essere un’azione ancor più che oltraggiosa quanto intimidatoria nei confronti dell’Arma ed i suoi militari”.
Dopo le minacce dei giorni scorsi e il corteo funebre di ieri, contromano davanti al carcere con l’auto che trasportava il feretro accompagnata da tanti scooter e moto, il ‘caso Di Gioia’ è diventato dunque di portata nazionale. Sull’incidente che ha causato la morte del ragazzo, con la Polizia Locale che al momento esclude “il coinvolgimento di altri veicoli nella dinamica del sinistro”, indaga la Procura. Quello che è successo dopo però, in ogni caso, ha creato grande scalpore in città e dure reazioni anche del mondo della politica. In primis del sindaco Antonio Decaro.
“Sono immagini che mi hanno molto colpito – ha detto il primo cittadino, commentando foto e video del corteo funebre, con scooter e moto in marcia contromano davanti al carcere di Bari -. Appartengono ad un simbolismo criminale preoccupante. Magistratura e forze dell’ordine sono al lavoro e bisogna avere fiducia – ha aggiunto Decaro -. È importante però che arrivi da tutta la città una condanna unanime e forte nei confronti di atti come questi che esibiscono arroganza e disprezzo per le regole”. In tanti, infatti, sempre sui social, scrivono di una parata in stile Gomorra, prima film e poi serie tv dal best seller di Roberto Saviano.
Sulla questione, dalle pagine del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, arriva anche il commento di Filippo Melchiorre, senatore barese di Fratelli d’Italia e componente della Commissione antimafia al Senato. “Il sindaco non deve solo indignarsi – ha detto Melchiorre -, deve intervenire con energia su quanto accaduto: quella è una scena che rattrista l’intera città, mi auguro che si sia immediatamente mosso per chiedere degli approfondimenti. Personalmente, seguirò con attenzione quanto è successo riportandolo all’attenzione nazionale. Il fenomeno verificatosi ieri è sfuggito di mano o sottovalutato”.