Nuovo appuntamento con la rubrica di Telebari ‘Se Milano avesse il mare‘, per raccontarvi il legame tra le due città e tante storie di ‘emigrati’ baresi nel mondo. Se avete segnalazioni, potete scrivere all’indirizzo mail redazione@telebari.it , specificando nell’oggetto il nome della rubrica ‘Se Milano avesse il mare‘, o contattarci tramite Messenger.
Ci siamo. A Bari, al momento della pubblicazione di quest’articolo, sarà ormai tutto pronto per la festa di San Nicola, in cui si celebra la traslazione delle ossa del Santo da Mira e il loro arrivo nel capoluogo pugliese, avvenuto il 9 maggio del 1087. I baresi che vivono a Milano e che almeno una volta hanno partecipato alla festa del loro patrono, rivivono nei loro ricordi i vari riti sacri e profani legati a queste celebrazioni: le messe in Basilica e sul molo Sant’Antonio, la processione a Mare, il Corteo storico della Caravella e poi la folla, le luminarie e l’immancabile panino col polpo arrostito sulla brace che un tempo si trovava nei chioschi – autorizzati e meno autorizzati – sul lungomare, e che ora invece spopola anche nei vari locali aperti a uso e consumo dei tanti turisti che ormai scelgono Bari come meta.
Chi è qui al Nord e per ragioni varie non riesce a tornare a Bari in queste giornate di festa, può solo sognare come sarebbe stata l’agenda di questi giorni: il risveglio nella casa dei genitori, le passeggiate sul lungomare, magari dalle parti del Chiringuito per gustarsi una colazione a base di crudi di mare e Peroni ghiacciata (ho letto che avevano perfino messo un listino prezzi, poi rimosso perché non proprio legale. Ma ai milanesi secondo me sarebbe piaciuto… ). E ancora: un giro tra i negozi del centro, un pezzo di focaccia per spezzare la fame, e poi il pranzo a casa, la siesta pomeridiana, il caffè con gli amici, la cena.. Il tutto arricchito dagli appuntamenti tipici di questi giorni, da quelli religiosi come assistere al prelievo della Santa manna, a quelli più pagani, come ammirare i vari spettacoli pirotecnici previsti anche quest’anno.
D’accordo, va bene ricordare o sognare… ma i baresi che restano a Milano si devono accontentare solo dei ricordi o di vedere le story e le foto sui social postate da parenti e amici? Non proprio. Una maniera per festeggiare San Nicola anche qui a Milano c’è: basta recarsi alla Chiesa ortodossa che si trova in via San Gregorio, nella zona di Porta Venezia. Lì, tra palazzi e dehors di locali alla moda – la zona ospita una frizzante movida notturna -, si vede una strana costruzione in mattoni rossi, separata dalla strada da un fossato. Si tratta di ciò che resta del lazzaretto di Milano, un luogo ben noto a chi ha letto i Promessi Sposi che il Manzoni descriveva così: “Un recinto quadrilatero e quasi quadrato, fuori della città, a sinistra della porta detta orientale, distante dalle mura lo spazio della fossa, d’una strada di circonvallazione, e d’una gora che gira il recinto medesimo”.
Delle 288 stanze che costituivano il lazzaretto ne sono scampate alla demolizione cinque, che da più di cinquant’anni sono state concesse dal Comune di Milano a questa comunità religiosa che fa capo alla Metropolia ortodossa di Aquileia ed è guidata da monsignor Avondios. A lui abbiamo chiesto lumi su eventuali festeggiamenti in occasione della traslazione delle spoglie di San Nicola. “Adesso noi siamo nel periodo di Pasqua (che cade la sera del 5 maggio, ndr) e dunque la precedenza sarà data a questa festività – ci spiega sua Eminenza Avondios -. Ma l’8 maggio, quando ricorre la traslazione delle reliquie di San Nicola, faremo come sempre un vespro e una liturgia, dunque una festa dedicata a San Nicola, e lo festeggiamo anche il 19 dicembre (e non il 6, ndr) perché seguiamo il calendario giuliano”.
Che l’antico vescovo di Myra sia un santo importante per la chiesa ortodossa è risaputo. E in effetti in questo luogo sacro sorto sui resti del lazzaretto di Milano, le icone dedicate al patrono di Bari non mancano: ce n’è una che accoglie i fedeli una volta superato il cancello di ingresso, ancora all’aperto, e un’altra che è appesa su uno dei muri di una cappella interna, che sorge in una delle cinque stanze superstiti del vecchio lazzaretto. Sotto quest’icona, all’interno di una teca in vetro, ci sono anche alcune reliquie di San Nicola, custodite in un reliquiario chiuso da un sigillo di ceralacca. Un’ultima curiosità: la chiesa al lazzaretto è dedicata non solo a San Nicola, ma anche a Sant’Ambrogio. “La nostra chiesa è la prima chiesa ortodossa di tradizione slava a Milano, la più antica – ci spiega Avondios -. È stata dedicata a San Nicola e Sant’Ambrogio in quanto sono i due fari della fede bizantina e latina nello stesso momento. Per questo, il 19 dicembre quando festeggiamo San Nicola celebriamo anche Sant’Ambrogio”. Un’unica festa per i santi patroni di Bari e Milano. Una festa che sembra pensata per tutti i baresi con il cuore diviso a metà tra la città di origine e quella che li ha accolti, e che in ogni caso – anche se si recheranno nella chiesa di Avondios per una preghiera – non potranno che vivere con un po’ di magone questi giorni di festa lontano da Bari.